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“Nuova” tangenziale Andria, Marmo: «Dalla Provincia Bat primi i segnali di apertura e discontinuità»

La Redazione
«Prendiamo atto con piacere della prudente posizione assunta da Lodispoto che, come richiede un minimo di diligenza amministrativa, vuole vederci chiaro prima di assumere una qualsiasi decisione»
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«Ho appreso la buona notizia direttamente dal presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Bernardo Lodispoto: è stato revocato l’incarico conferito a un legale esterno per promuovere un’iniziativa giudiziaria mirata ad ottenere la nomina di un commissario ad acta per la redazione e approvazione di una delibera di variante al PRG di Andria per sanare a posteriori il vizio sostanziale di un appalto assegnato senza la conformità urbanistica». É l’aggiornamento sulla questione tangenziale di Andria diffuso in una nota dal presidente del Gruppo regionale consiliare di Fi, Nino Marmo.

«Prendiamo atto con piacere della prudente posizione assunta da Lodispoto che, come richiede un minimo di diligenza amministrativa, vuole vederci chiaro prima di assumere una qualsiasi decisione. Ringrazio il presidente perché la complicata vicenda della sedicente “nuova” tangenziale ha già ricevuto il “no” del Consiglio Comunale di Andria, con l’approvazione di una mozione del 22 marzo 2019 con la quale si “impegna il Sindaco ad avviare ogni azione tesa alla non realizzazione dell’opera…”. Perciò, intimare perentoriamente al Comune di Andria l’adozione degli atti di propria competenza sarebbe stato alquanto temerario.

Questa decisione è importante perché ascolta le istanze di un’intera comunità, delle associazioni civiche e del Consiglio Comunale all’epoca in carica. Questa decisione della Provincia si aggiunge alla volontà, manifestata dalla Regione Puglia, di avviare, su mia sollecitazione e del collega Zinni, una fase di concertazione con il Ministero dei Trasporti per un diverso utilizzo dei fondi stanziati con la famosa delibera CIPE, soprattutto dopo l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno contro la realizzazione dell’opera. La Regione, con l’Assessore Giannini in particolare, era pronta da molti mesi ad avviare la rimodulazione del finanziamento su un nuovo progetto, ma non poteva farlo prima dell’arrivo delle decisioni di Comune e Provincia. Adesso speriamo che presidente e commissario chiudano definitivamente questa storia, ridicola e allo stesso tempo pericolosa.
Questi sono i fatti, mentre oggi qualcuno cerco di farsi bello sventolando, con notevole ritardo, una notizia nota da tempo, troppo tempo».

mercoledì 27 Novembre 2019

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