Arrivo dopo quasi 15 ore di viaggio (dopo aver preso bus, aereo, metro, treno) davanti all’ingresso del Rototom a Benicassim (Spagna). Torno a distanza di 20 anni, diversa è la location e anche la dimensione del Festival, una volta era un raduno Nazionale, oggi è un Festival internazionale della portata di circa 200.000 persone.
Sono passate 4 ore da quando hanno aperto il campeggio ed il mio braccialetto riporta già 21467 presenze. Il campeggio ne arriverà ad ospitare circa 30.000. Un mondo che viaggia a sé,distinto dal “Recinto”, dove si tengono i concerti e le attività. E’ un brulicare costante di persone di ogni nazionalità, età e sesso.
Compro la tenda, con il Logo del Rototom, la porterò a casa come ricordo di un’esperienza meravigliosa.
La monto in un posto molto angusto, in assenza di vento, ombra e senza corrente, motivo per il quale la mia permanenza in tenda si ridurrà al minimo indispensabile.
Entro nel “Recinto” e i miei occhi sono stimolati da una miriade di immagini, colori, sensazioni ed energia positiva: #standupforheart è il motto con cui il Rototom si impegna per l’ambiente, i diritti umani e per la pace .Gli spazi sono molteplici e non mi risparmio nel viverli tutti:
ROTOTOM CIRCUS: spazio dove poter praticare liberamente le attività circensi e assistere a spettacoli gratuiti di artisti provenienti dall’Italia, Spagna , Argentina e Messico.
PACHAMAMA: area di meditazione e connessione con la Madre Terra, qui si tengono seminari di AcroYoga, Dance Yoga e hathayoga.
SOCIAL ART GALLERY: ambiente dedicato alle espressioni artistiche pittoriche e non solo sui temi del Festival.
NO PROFIT: l’essenza del Rototom : associazioni divolontariato, cooperazione, impegno sociale e solidarietà (Greenpeace, Proactiva open arms, Cruis roja e tante altre , tra cui Castellon in bici, associazione con cui ho partecipato ad una gita in bici raggiungendo Oropesa!)
MAGIC MUNDO: luogo dedicato alle famiglie e ai bambini, in cui giocare, sperimentare, crescere!
FORUM: spazio aperto al confronto su ambiente, diritti umani, cultura, pace, economia.
MERCADO ARTESANO: un mercato atipico, dove la gente può sperimentare e vivere l’artigianato.
TEEN YARD: spazio dedicato agli adolescenti, dove poter provare skate, parkour, roller e fare laboratori creativi.
HOUSE OF RASTAFARI: situazione dedicata a colui che crede, ma anche a colui che è curioso di approfondire la cultura RASTAFARI!
REGGAE UNIVERSITY: incontri, seminari per ripercorrere l’evoluzione della musica nel tempo. ne ho scelti due decisamente interessanti. Ho anche rivisto due dei film con cui son cresciuto: Rude Boy e Reggae Boys.
…..e ancora stands, merchandising e proposte gastronomiche di qualsiasi parte del mondo!
I palchi dedicati alla musica sono 8 (generalmente 4/5 contemporaneamente) .
Il SOLE’ ROTOTOM BEACH è l’unico spazio esterno al recinto, in spiaggia, raggiungibile in bus, con programmazione dalla mattina fino alle 18:00 circa.
L’AFRICAN VILLAGE , spazio dedicato alla cultura e musica africana, con esibizioni e prove di danze tribali!
CARRIBEAN UPTEMPO: qui ci sono fusioni musicali che abbracciano tutte le isole caraibiche, tendenzialmente dj set.(ska, rocksteady, calipso, early reggae,…)
JUMPING: dj set di musica Afro, Soul, r & be funk, hip hop, drum & base , fino al moderno Trap).
DANCEHALL ; dedicato a tutti colori che amano ballare a suon di fischietti, sirene e passi di ballo frenetici!!! Gli unici artisti che ho voluto vedere, di questa area, sono stati l’inglese Stilo G. e il dj Freddie Kruger
Tre sono quelli in cui mi divido come una trottola, per poterli vedere tutti.
Il MAIN STAGE palco principale, dove si esibiscono i principali artisti reggae e non solo.
Il LION STAGE dove si alternano gli artisti emergenti e non solo, dalla energia esplosiva .
La DUB ACCADEMY, ultima ad essere citata, ma non ultima in termini di vibrazioni. Sound System a profusione, muri di casse da far paura! Sempre affollato dalle 22.00 alle 5.00!
55 sono gli artisti che sono riuscito a vedere e ascoltare in 7 notti , iniziando la serata al tramonto, dopo la parata dei tamburellisti, per arrivare anche a tornare in tenda con il sole già alto!
La bellezza è stata ascoltare dai gruppi storici che festeggiavano 40-45 anni di carriera come i Third World, Misty in roots, the Jolly Boys e the Selecter , agli artisti emergenti dall’energia ed entusiasmo travolgente come i Gentleman Dub Club e Iseo & Dodosound. Dagli artisti più quotati come i jamaicani Chronixx, Busy Signal, Bushman, Antony B, Turbolence e Lindval Thomson alle voci femminili più rappresentative dell’isola caraibica come la regina indiscussa, corista di Bob Marley, Marcia Griffiths (elegantissima e distinta), la leonessa Queen Ifrica, la rivelazione Reemah, Lila Ikè, Sevana e infine la grintosa e dolcissima Jah9!
Le performances migliori sono state quelle di Ziggy Marley, nelle cui vene scorre il sangue del mitico Bob, anche se distinguersi dalla figura del padre è molto difficile: stessa voce, stesse movenze, stessi sorrisi, a volte anche stesse interpretazioni ! Morgane Heritage: scaletta infinita di classici del reggae con alternanza di tutti i componenti della famiglia. Israel vibration, ore 20.15, e già il tutto esaurito per vederli, esibizione impeccabile, rootz classico e vibrazioni intense. Culture: come una creatura che non vuol morire, ho ascoltato pezzi cantati dal padre Joseph Hill e riascoltarli dal figlio Kenyatta è stato molto particolare e suggestivo. Rootz al 100%, meraviglioso!
Emozionanti sono state le interpretazioni delle colonne sonore di film che mi hanno iniziato al reggae, da BABYLON, interpretato da Dennis Bowell e Brinsley Forde degli Aswad, e the Rockers, con l’attore artista Leroy Wallace the Horsemouth con Big Youth, i Kiddus, Bernard Collins, Kushart,lloyd Parks che poi ho incontrato in aereoporto!
Il reggae spagnolo è stato rappresentato dal mitico Macaco, che non ha perso occasione per ringraziare e sostenere Open Arms, per il lavoro svolto! Emeterians, Itaca Band e soprattutto i Green Valley hanno concluso il festival con concerto in compagnia dei tanti amici colleghi! un concerto meraviglioso!!!
L’italia è stata rappresentata dal divertente e goliardico Brusco, l’esplosivo Forelock, i baresi Rhomanife , bellissimo vedere alle 6:15 del mattino,7000 persone al Lion stage che cantavano ( o almeno ci provavano ) C‘n g’na ma scì, sciamanin! Travolgenti sono statil’Istituto italiano di Cumbia, portando un po’ di Colombia al festival, e impressionanti per la loro energia sono state le Woman Soldier, collettivo di ragazze spagnole e italiane.
Taìro si è distinto tra la compagine francese, come anche Naaman, Stand High Patrol e Marina. Tra i migliori del festival L’Entourloop, gruppo hip hop di due veterani con proiezioni cinematografiche francesi alle spalle. Semplicemente unici e travolgente! Gli O.B.F.& the A1 crew hanno fatto saltare per ore diecimila persone invasate dai loro suoni elettronici. Visti anche in combination con Ireation steppas sul loro potentissimo sound system.
Porto Rico è stato rappresentato dagli ottimi International Dub Ambassador, il Ghana da Stone Boy e gli usa dagli Slightly Stupid
Menzione particolare va fatta per la Dub University, dove si sono incontrati e schierati 7 sound system, piacevolmente mischiati per produrre musica vibrante , nel vero senso della parola. Indiscutibili gli Ireation steppas e King Shilon, di cui conoscevo la portata, bello è stato vedere gli italiani 48 roots di Bologna con il loro classico reggae, Sinai con l’alternanza infinita di selecta e poi gli inglesi di Jah Tubbys, Mad Professor, Green Light spagnoli, Blackboard Jungle francesi.La cosa carina della situazione è vedere la linea di confine tra il pubblico che guarda il “selecta” e quello che si rivolge alle casse, posizionate quasi sempre a formazione triangolare!
Esperienza musicale meravigliosa, ma soprattutto esperienza umana forte. Vedere circa 200.000 persone che condividono spazi senza nessun incidente, senza nessun gesto di arroganza, trasmettendo gentilezza e sorrisi è stato molto bello. Festival plastic free, acqua fresca a prezzi modici, riutilizzo delle risorse, solidarietà, attenzione verso il pianeta terra e verso gli umani che lo popolano, senza nessun tipo di distinzione. Vedere bambini, anziani, disabili, gente da tutto il pianeta condividere spazi e diventare una comunità per 7 giorni è stata un’esperienza impagabile.Torno a casa con l’idea che un altro tipo di comunità esiste e ci si può credere. Andateci!