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Invasione di parrocchetti monaci, Fareambiente: «Pericolo per cittadini ed ecosistema»

la redazione
Miscioscia: «Una minaccia che potrebbe determinare conseguenze devastanti anche per le ripercussioni sull'avifauna autoctona (passeri, merli, pettirossi e usignoli)»
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«L’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia sull’invasione di una specie dell’avifauna “aliena” individuata nei pappagalli meglio identificati come “parrocchetti monaci” e/o “parrocchetti dal collare”, non può e non deve essere sottovalutato non solo per i danni che provocano alle produzioni agricole mandorlicola e frutticola ma anche per la minaccia che rappresentano per il nostro eco-sistema ambientale locale oltre che per la sicurezza e la stessa salute dei cittadini per via non solo del pericolo rappresentato dai loro nidi che arrivano a pesare fino a 150 kg. con un diametro di un metro che potrebbero crollare al suolo sotto il loro stesso peso, ma anche per le malattie che possono trasmettere agli uomini come la psittacosi (malattia infettiva), l’influenza aviaria o la salmonellosi» ha dichiarato il coordinatore di Fare Ambiente Benedetto Miscioscia.

«Una minaccia che potrebbe determinare conseguenze devastanti anche per le ripercussioni sull’avifauna autoctona (passeri, merli, pettirossi e usignoli) e portare alla sua estinzione a causa della pericolosa e impari competizione innescata. Insomma, un vero e proprio pericolo per il nostro ecosistema naturale e per la nostra salute che non va sottovalutato e che le istituzioni preposte hanno il dovere di prendere urgentemente in considerazione.

Infatti il parrocchetto monaco, originario dell’America meridionale, unitamente a quello del collare, originario dell’Africa, sono le uniche specie esotiche a carattere invasivo stabilmente nidificate in Italia che preoccupa anche per la velocità impressionante con la quale si riproducono. Specie peraltro la cui introduzione è vietata in Europa dal 2007.

Insomma – ha concluso Miscioscia – un’invasione di specie “aliene” che non appartengono al nostro naturale Habitat che va assolutamente fermata e/o ridimensionata di cui la nostra Regione deve prendere in seria e doverosa considerazione, prima che si perda completamente e pericolosamente il controllo».

lunedì 7 Settembre 2020

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Stl ❤
Stl ❤
3 anni fa

Nel giardino della scuola Cafaro quanti ne vedevamo e sentivamo ogni giorno. ..

piero arpaia
piero arpaia
3 anni fa

I parrocchetti sono stanziali in Andalusia e al di là del gran casino che fanno, nessuno si è mai lamentato in Spagna della loro presenza, nessun problema poi per la fauna locale e per l'agricoltura…… E allora???

Non mettero
Non mettero
3 anni fa

I parrocchetti non hanno fatto gniente di male siete andati a catturarlo da una parte e portati qui per uccidere i piccioni e vantando eme adesso ne parlate come se fosse stata un'altra persona come cazzo lì avete portati lì rimandate regalatevi alla gente e nn uccideteli

Rudy
Rudy
3 anni fa

Sono parrocchetti dal collare. Non monaci quelli in foto e non sono dannosi

Anna di
Anna di
3 anni fa

Sono animali docili e allegri a differenza di piccioni e gabbiani che ormai hanno invaso le città ????. Le malattie sono potenzialmente trasmissibili all'uomo da tutti gli animali. Smettiamola con questi titoli acchiappa like, piuttosto evidenziate il timore degli agricoltori e basta.

Indignato
Indignato
3 anni fa

Uccideteli tutti.
È questo che vuol dire il miscioscia

Viky Harry
Viky Harry
3 anni fa

Leggo solo commenti di animalisti che difendono a spada tratta. Saono Pappagalli Parrocchetti e la loro crescita è esponenziale. Sappete cosa vuol dire esponenziale? Vivono anche 30 anni e fanno 3 covate l'anno di almeno 6 uova. sono talmente tanti che non è lo stridulare che preoccupa ma che hanno iniziato a mangiarsi ogni tipop di bacca e di frutto, selvatici e non. In puglia sono in pericolo le piantagioni di mandorle, fichi, albicocche, susine. Inoltre si mangiano germogli ed infiorescenze. Le foglie nuove delle palme sono tutte mangiucchiate. Per non parlare dell'occupazione delle cavità arboree usate in genere da fringuelli, passeri e scoiattoli. Nessuno vuole uccidere i Parrocchetti ma è imperativo trovare strumenti che ne contengano la diffusione per limitare i danni.

Angelo google
Angelo
3 anni fa

C'è un azienda a Foggia che risolve questi problemi.
Piccioni, pappagalli, ecc…
Mi pare ce hanno un sistema molto semplice.
Una bacinella piena con un paio di kg di Riso, e una bacinella piena d'acqua accanto.

Tania di muro
Tania di muro
3 anni fa

Io preferusco vedere svolazzare pappagallli colorati sulla citta',che passegguare tra I rifiuti degli incivili.per gli uccelli si danno subito da fare,punendoli,uccidendoli.mentre ai cuttadini lordi,incivili che sporcano le vie della citta' non fanno nulla,ancora nulla