Antonio Ernesto, 40enne andriese, con alle spalle una carriera da atleta lunga 25 anni, diversi titoli italiani ed internazionali e da oltre 300 convocazioni con la nazionale, 15 anni con indosso la divisa del centro sportivo dei Carabinieri, si appresta adesso a vivere la sua seconda olimpiade da dirigente della Federazione internazionale di judo (Ijf) dopo quella di Tokyo. Dopo aver lasciato il tatami, circa 10 anni fa, è comunque rimasto nel mondo dello sport.
Adesso è pronto a volare in Giappone, a capo del protocollo della Federazione internazionale di judo (Ijf), una delle più prestigiose del Comitato internazionale olimpico. Va detto che il judo il Giappone risulta essere da sempre lo sport nazionale più praticato e seguito.
Antonio si dice particolarmente contento della partecipazione alla manifestazione olimpica: «Sarò a Tokyo il 20 luglio, mentre le gare cominceranno il 23 luglio. La Federazione internazionale di judo ha deciso di confermare la mia presenza, grazie all'esperienza accumulata alla precedente olimpiade di Rio e in altri eventi internazionali. In Giappone la Ijf vuole fare bene. Basta dire che il presidente onorario della Ijf è Vladimir Putin, e tra gli ambasciatori internazionali ci sono il cubano Antonio Castro (figlio di Fidel) e il nostro Al Bano. Nel ruolo di capo del protocollo mi rapporto con i media, le federazioni e i governi di tutto il mondo. Il nostro quartier generale è Losanna, ma i miei uffici sono a Budapest. Ogni anno, mi ritrovo a lavorare in almeno 30 nazioni diverse con continui spostamenti in giro per il pianeta, ma appena posso, torno nella mia amata città federiciana».
Antonio Ernesto, nella sua lunga carriera agonistica, fece parlare di sè alla stampa per aver superato un giapponese, in una finale internazionale. Al nostro concittadino i migliori auspici per la nuova avventura nella terra del Sol Levante.