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Iron Bike, Mino Ceci vince la MF Bosco Difesa Grande

La Redazione
Quinta tappa del campionato fra le bellezze naturali del territorio gravinese
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Un fiume in piena di ciclisti si è incanalato impetuoso nel canyon di Gravina, lambendo le ripide pareti calcaree scavate dal carsismo millenario e facendo pacifica irruzione in uno degli scenari naturali più incantevoli (e meno conosciuti) di Puglia. È la magia della 5^ Medio Fondo Bosco Difesa Grande, terza tappa del campionato Iron Bike 2018, che domenica 8 aprile, sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana e con la regia organizzativa del team Amicinbici Losacco Bike, ha visto protagonisti oltre 510 atleti e semplici cicloturisti su e giù per le aspre colline gravinesi, pedalando nella storia e in paesaggi mozzafiato.

Sono infatti il paesaggio e il fiato più volte rotto dall’emozione (oltre che dalla fatica, visti i mille metri di dislivello su 42 km) le parole chiave per leggere l’evento organizzato dall’ASD Amicinbici Losacco Bike, storica società locale sempre in prima linea nella formazione dei ragazzi e nella promozione del territorio, particolarmente attenta a curare ogni dettaglio della gara ormai classica, partendo dal presidio meticoloso del percorso. Sfidando il motto “squadra vincente non si cambia”, il team Amicinbici ha radicalmente stravolto l’impianto base che negli scorsi anni ha fatto innamorare i ciclisti della Medio Fondo Difesa Grande. E, numeri alla mano, si può definire una scommessa vinta. Con partenza e arrivo all’interno del suggestivo Parco Naturalistico Capotenda (gestito da Salvatore Mastrodonato e punto di partenza ideale per diversi sport e attività di svago) ciclisti e accompagnatori hanno goduto di un panorama inedito e suggestivo sul canyon e sul centro storico di Gravina, osservato da un’area speciale per i locali, ovvero quella in cui i ragazzini, sino agli anni ’60 del 900, quando la natura era incontaminata, erano soliti fare il bagno nel ruscello.

Di lì la carovana dei ciclisti ha avuto la possibilità di pedalare sul fondo del canyon, costeggiando il ruscello al punto da sentirne il veloce fluire delle acque e poi lasciarsi suggestionare dalle querce del Bosco Difesa Grande. Un bosco ferito dalla mano dell’uomo, il Difesa Grande, in larga parte sfigurato da un incendio lo scorso agosto, che torna a vivere per un giorno in un inchino virtuale di tutti gli sportivi che in questi anni ne hanno apprezzato le bellezze e la tecnica dei percorsi che offre. 42 km per collegare Capotenda con le colline di Botromagno e del Pennino con il bosco, attraversando prima il torrente Gravina e poi, in un guado impetuoso (ed estremamente adrenalinico per i biker) il torrente Pentecchia. Un’occasione più unica che rara per conoscere aspetti di un territorio troppo lontano dai riflettori dei circuiti turistici ma forse per questo più autentico. E lo hanno capito bene i circa 100 cicloturisti non tesserati, che hanno optato per il percorso breve non competitivo di 25 km, il numero più alto sin ora raggiunto da una gara dell’Iron Bike, segno che la mountain bike non è solo agonismo, ma anche scoperta, meraviglia e conoscenza del circondario.

Connubio con il territorio, e quindi anche con la storia. È stato anche questo la Mediofondo Bosco Difesa Grande grazie alla presenza del prestigioso corteo storico Giovanni di Montfort, che col rullo di tamburi ha accompagnato sia la partenza che le fasi salienti della premiazione. Presenti anche il vicesindaco con delega allo sport avv. Maria Matera e il presidente del comitato Bari-Bat della Federciclismo, avv. Lorenzo Spinelli. Grande la riconoscenza dell’ASD Amicinbici per la fitta rete di collaborazioni che ha sorretto l’evento, in modo particolare le famiglie dei soci e il Corpo Interventi Umanitari, che dotato di ponte radio ha tenuto in sicurezza il percorso. Lodevole anche la chiusura al traffico veicolare di via Madonna della Stella, interessata più volte dal passaggio della gara. Una rarità e un’assoluta garanzia di sicurezza per i corridori.

Gravina fa festa due volte con la Mediofondo Bosco Difesa Grande. La prima per il successo di partecipazione, la seconda per la vittoria del beniamino di casa Girolamo “Mino” Ceci nella classifica assoluta. Il portacolori dello Scott Racing Team, categoria Under 23, già vincitore lo scorso anno, ha attaccato sin dalle prime rampe, mostrando le sue potenzialità anche in assenza del fidato compagno di squadra Paolo Colonna, impegnato al nord. È riuscito a tenergli testa solo Giuseppe Belgiovine (M2 – Team Eurobike Corato), che lo ha lasciato sfuggire solo agli ultimi metri di gara. Terzo un eccellente Angelo Bonaventura De Gioia (ELMT – Team Leopardi). Fuori gioco per una foratura al trentesimo km il leader della generale Nicola Pugliese. Ciò causa un capovolgimento di fronte in classifica generale con la maglia di leader dell’Iron Bike fascia 1 (17-39 anni) che torna sulle spalle del vincitore 2017, il biscegliese Giuseppe Belgiovine. Nella seconda fascia (over 40), Carrer, quarto assoluto all’arrivo, mantiene saldamente la maglia.

Cambio al vertice nella classifica generale femminile del circuito: complice l’assenza della leader Patrizia Tropiano e della sua vittoria assoluta tra le ragazze a Gravina, Zeila Ruggiero (Nardelli Sport Total BIke) veste il simbolo del primato. Seconda è giunta Anna Ciccone (ASD Locorotondo) e terza Ilenia Matilde Fulgido (Ciclo team Valnoce). Gianluigi Sforza ha vinto la classifica speciale dedicata alle biciclette elettriche.

Nelle singole categorie hanno trionfato: Nicola Falabella (EL – Ciclo Team Valnoce), Erasmo Sforza (JU/JMT – Orme Bike Extreme), Luigi Maria Di Cosola (M1 – Team Eurobike Corato), Fausto Santarsiero (M2 – CyclonStore.it), Maurizio Luigi Carrer (M4 – Team Eurobike Corato), Gaetano Soriano (M5 – Team Oroverde Bitonto), Girolamo Palmitessa (M6 – Team Eurobike Corato), Giovanni Colagiacomo (M7/M8 – Rampiteam Giulianova, risultato anche il corridore più lontano, proveniente dall’Abruzzo).

Apprezzabile il dettaglio che tutti i ciclisti hanno chiuso le fatiche entro il tempo massimo delle 3 ore. Segno che, nonostante la difficile altimetria, il percorso disegnato dall’ASD Amicinbici può dirsi perfettamente bilanciato e idoneo per tutte le gambe.

Al termine delle fatiche, complice un perfetto clima primaverile, le avventure della gara e la bellezza dei paesaggi attraversati (liet motiv di molti commenti a caldo) sono state condivise davanti bicchieri di birra fresca e panino con la salsiccia tipica gravinese nell’area pic nic allestita nel perimetro di Capotenda. La festa della mountain bike continua in una sorte di terzo tempo rugbistico, una particolarità di uno sport in cui l’agonismo comincia e finisce sul percorso di gara e il tifo è tanto caloroso per il primo, quanto per l’ultimo. Potrebbe essere diversamente quando si fatica tanto?

Infine dovranno passare tre settimane per ritrovare il circus dell’Iron Bike a Biccari (FG). La gara, inedita, sarà organizzata dall’UC Foggia 1976 domenica 29 aprile.

martedì 10 Aprile 2018

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