In città esiste un centro risorse ubicato in via Aldo Moro, gestito dall’ITIS di Andria. Questo, in base a una convenzione trentennale, avrebbe dovuto destinare tale centro ad azioni contro la dispersione scolastica e la frammentazione sociale in zone ad alto tasso di presenza di criminalità organizzata, attraverso la progettazione e la realizzazione di attività ludiche, sportive, culturali, sociali, civili, espressive e professionalizzanti. Per tali obiettivi, era stato previsto il coinvolgimento dei vari attori sociali, ovvero, scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, associazioni, comitati, cooperative e Comune.
Detta struttura è composta da una sala polifunzionale e di un impianto polisportivo all’aperto.
Peccato che tutti quei buoni propositi siano rimasti lettera morta perché, a oggi, la struttura risulta essere in stato di semi abbandono dal momento che è utilizzata soltanto dall'ITIS per le attività sportive scolastiche, da giugno a settembre.
In realtà, il campetto di calcio esterno è utilizzato anche dai ragazzi del quartiere. Il vero problema è che l’ingresso al campo avviene scavalcando l’alta recinzione. Azione questa che rappresenta un serio pericolo per quelli che dovrebbero essere i fruitori naturali di quel luogo.
Certo, l’atteggiamento di quei ragazzi non è sicuramente condivisibile, però, in qualche modo, gli stessi sono spinti a rischiare, data la mancanza di centri di aggregazione nel quartiere.
Più che una risorsa per il quartiere, il centro sta diventando un pericolo per lo stesso e un cattivo esempio di mancato utilizzo di opere pubbliche.
Solo nei mesi estivi la Manzoni Sport, in collaborazione con l'ITIS, da 5 anni attua un progetto, il PlayVillage Camp, che coinvolge i bambini, ragazzi e adulti provenienti anche da altre zone della città, dalla fine dell'anno scolastico all'inizio del successivo organizzando attività sportive e ricreative. Da giugno a settembre, i ragazzi accedono alla struttura dal cancello principale e provvedono al mantenimento del decoro della struttura.
Far ritornare quel centro alle funzioni per cui era stato progettato, in via definitiva e non solo per pochi mesi, sarebbe un ottimo investimento per l’intera comunità e un segno tangibile della volontà politica di “puntare” sulle future generazioni.
Come pure la struttura del centro di aggregazione fornaci lasciata in uno stato pietoso….