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Ferragosto, ad Andria vince il “quasi” tutto chiuso tra gli esercizi commerciali

La Redazione
Oltre il 90% dei negozi di Andria, compresi pubblici esercizi, quindi anche bar e persino i negozi gestiti da soggetti di diversa nazionalità, hanno tenuto le serrande abbassate per l'’intera giornata
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L’’appello di UNIBAT alla chiusura totale dei negozi e dei pubblici esercizi nonché la chiusura di tutti i mercati nella Bat è stato accolto in pieno. Mercati di martedì 15 agosto tutti anticipati con alcuni comuni che hanno anche optato per le fortunate edizioni serali e negozi praticamente chiusi dappertutto, in tutti i comuni.

Particolarmente “felice” la situazione nel comune di Andria, osservata speciale per la sempre ingombrante presenza del Centro Commerciale, che il giorno martedì 15 agosto (Ferragosto) è rimasto completamente chiuso, compresa la galleria commerciale e l’’ipermercato.

Un segnale importantissimo che ha completato il quadro che ha visto oltre il 90% dei negozi di Andria, compresi pubblici esercizi, quindi anche bar e persino i negozi gestiti da soggetti di diversa nazionalità, tenere le serrande abbassate per l’’intera giornata con soddisfazione per titolari ma sopratutto per i dipendenti che hanno potuto godere di una giornata di riposo dedicata agli affetti.

Particolarmente soddisfatto Savino Montaruli, responsabile dell’O.P.I. – Osservatorio Piccola Impresa UNIBAT il quale ha dichiarato: “«Andria e le altre città della provincia hanno risposto benissimo all’’invito alla chiusura formulato anche da sindacati dei lavoratori nei giorni precedenti il Ferragosto. Andria ha risposto molto bene con un piccolo neo che va stigmatizzato: in pratica mentre l’’ipermercato è restato chiuso così come pure la quasi totalità degli esercizi pubblici e commerciali, abbiamo registrato una défaillance, naturalmente legittima, da parte di alcuni esercizi di medie dimensioni, anche catene locali, che hanno inteso restare aperti al pubblico. Anche in questo caso abbiamo monitorato e possiamo affermare che i parcheggi davanti e nella zona di quegli esercizi erano vuoti, quindi anche i Consumatori, come si registra ancora oggi sui Social, hanno preferito disertare gli acquisti in tale giornata festiva e questo è un valore aggiunto straordinario alla nostra azione contro le aperture domenicali e festive dei negozi. Assistiamo ancora oggi ad un assordante silenzio da parte di coloro che dovrebbero invece far sentire forte la loro voce e soprattutto la loro azione ma sappiamo molto bene quale sia stato e quale sia il loro “rapporto privilegiato” con la grande distribuzione che senza le aperture domenicali, in Puglia, avrebbe già chiuso i battenti in altissima percentuale. Chi ancora oggi alla Regione Puglia continua a fare orecchie da mercante evidentemente difende e sta dalla parte proprio di quei grandi interessi economici, a discapito del sociale e della difesa della piccola impresa, cercandosi le giuste complicità in un mondo della rappresentanza amico ed autoreferenziale. Ne prendiamo amaramente atto”», ha concluso il leader sindacale andriese.

mercoledì 16 Agosto 2017

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Gianni Civita
Gianni Civita
6 anni fa

Scuate Mha voi pensate ancora al centro commerciale? Vi ricordo che è rimasto l'unico punto a dare un po' di dignità ai lavoratori. Voglio ricordarvi ancora del 1 Maggio, 25 aprile, Pasquetta….. centro commerciale chiuso Giustamente e negozi in centro aperti… ah si c'è il centro commerciale ad Andria

Gennaro
Gennaro
6 anni fa

Ma veramente continuiamo con questa idiozia? I piccoli chiudono perche' hanno prezzi (non sempre) e qualita' di assistenza di molto inferiori a quelli dei centri commerciali. Se io vado dal piccolo e chiedo qualcosa spesso lo deve ordinare, se vado all'ipermercato vado vedo e porto via. Se devo aspettare 2-3-4 giorni compro su amazon, che non solo mi garantisce il diritto di recesso(csa che con i piccoli devi sgolarti per avere), e risparmio pure una bel po di soldi. P.s non si puo' difendere chi, quando ci sono le offerte speciali all'iper, va a comprare le cose li' per poi rivenderle a prezzo pieno nei propri negozi, e sono parecchi, specie gli alimentari. Se i piccoli vogliono essere tutelati in una economia di mercato, allora stiano nel mercato, altrimenti il commercio nel 2017 non e'