«La nostra ultima speranza». Così l’Astip – l’associazione strage treni in Puglia 12 luglio – definisce la lettera scritta e indirizzata al presidente Sergio Mattarella. Perché «questo silenzio da parte della Procura di Trani è diventato oltraggioso per le 23 vittime ancora in attesa di giustizia. Siamo ancora fermi agli indagati. Non ci è dato sapere quando avremo l’elenco degli imputati».
«Carissimo presidente Mattarella – scrive l’Astip – questa mia missiva è un grido disperato di richiesta di aiuto di noi famiglie che piangiamo 23 morti da quasi 15 mesi. Purtroppo ancora oggi dalla Procura di Trani non si è mosso nulla, i Pm che indagavano da 4 sono passati a 2, e noi famiglie siamo sempre più disperate.
Perché questa lentezza? Perché a distanza di 15 mesi dall’orribile strage continua questo silenzio dilaniante da parte della Procura di Trani?
Lei deve sapere che ancora oggi non c’è sicurezza su quella tratta, e nonostante ci siano 14 indagati, tra cui i massimi vertici della Ferrotramviaria, la Regione Puglia ha prorogato la concessione per altri 10 anni.
Ancora oggi, dopo quasi 15 mesi dalla brutale morte, parliamo di indagati e non di imputati.
Le riporto un passo di Pablo Neruda: “Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, chi rinuncia ad inseguire un sogno”. Ci aiuti a capovolgere il tavolo, affinché giustizia sia fatta».
Se non mi sbaglio il Presidente dell'Ente Regione Puglia che ha prorogato la concessione (come riportato dall'appello delle famiglie) è lo stesso dr Emiliano, ex Magistrato, che ha assicurato in più occasioni che sarebbe stata fatta giustizia, Costui soffre, per caso, di sdoppiamento della personalità? Una sorta di mr. Hyde e dr. Jehill? O lo belle frasi (tipo “non Vi lasceremo soli” fanno parte della retorica e della ipocrisia delle Istituzioni?