Cultura

Il 23 Aprile del 1438 nasceva la Fiera d’Aprile

Sabino Liso
Sabino Liso
Oggi si sarebbe dovuta celebrare la 584^ edizione della "Classica di Primavera". Per il secondo anno, a causa della pandemia, non ci resta che omaggiare la figura di Francesco II Del Balzo ricordando le sue gesta
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La storia narra che nel 1348 Andria fu assediata dagli Ungheresi e in quel doloroso evento un Sacerdote, Oliviero Matusi, si preoccupò di salvaguardare le ossa del Santo Patrono, conservandole segretamente in un loculo sotto l’altare maggiore della Cattedrale. Le cronache riferiscono che a distanza di 90 anni circa, Francesco II Del Balzo, su insistenza di un concittadino di nome Tasso, che aveva appreso il segreto del Duca Guglielmo, suo padre, alla presenza del Vescovo di Andria, Giovanni Dondei e di alcuni ecclesiastici, fece sollevare la pietra della segreta sepoltura sotto l’altare maggiore e vi scoprì la cassa segnata da una semplice croce dove in un panno di seta rossa erano avvolti lo scheletro e le altre reliquie del Santo, con reperti cartacei attestanti alcuni suoi miracoli. Era esattamente il 23 aprile del 1438.

Per meglio ricordare il ritrovamento delle ossa del Santo Patrono, Francesco II Del Balzo concesse all’Università di Andria una fiera, libera da qualsiasi pagamento, da svolgersi dal 23 al 30 aprile di ogni anno. In quegli otto giorni concedeva al Capitolo Canonicale della Cattedrale il “Privilegio della Bandiera” ossia il privilegio di giudicare tutte le cause civili e penali della città coincidenti con quel periodo; di presiedere il mercato e riscuotere tasse, oltre alle concessioni di un terzo delle gabelle e dei dazi che avrebbero riscosso l’Università e la Corte Ducale.

Si procedeva alla realizzazione del “Privilegio” ergendo una tenda-tribunale in piazza La Corte, a ridosso della parete destra della Cattedrale. Un braccio di ferro sosteneva la bandiera segno della straordinaria giurisdizione. Per cui quel periodo fu indicato come la festa di San Riccardo della Bandiera. Circa la composizione del corpo giudicante, era prevista la nomina ogni anno di 5 canonici, che prendevano il nome di Giudici e di Maestri della Fiera.

È questa, in sintesi, la curiosa e grandiosa storia che dà origine alla Fiera d’Aprile, una fiera che con il tempo si è evoluta. Negli ultimi decenni ha animato il centro antico della città con eventi culturali, mostre di pittura e di artigianato locale, rappresentazioni teatrali e concerti. Un omaggio alla primavera e alla valorizzazione del nostro ricco patrimonio artistico, culturale e architettonico. Negli ultimi due anni, però, la “Classica di Primavera” che già non godeva della giusta attenzione da parte della passata amministrazione comunale, riceve un'ulteriore battuta d'arresto per via della situazione pandemica tutt'ora in atto.

A onor del vero, lo scorso 10 e 11 ottobre, in situazione di controllo rigoroso e in osservanza alle disposizioni previste dall'allora DPCM in vigore, la Media E20 si è fatta promotrice del progetto "Alla Corte di Francesco II Del Balzo": una due giorni inserita nel più ampio calendario di eventi In Puglia 365  che ha interessato i luoghi di Francesco II Del Balzo. Protagoniste il Palazzo Ducale in cui si è tenuta la rievocazione del ritrovamento delle ossa di San Riccardo e la chiesa di San Domenico dove sono custodite le spoglie del Duca d'Andria, come illustrato in una interessante visita guidata. Non solo, degustazioni enogastronomiche in puro stile medievale sono state realizzate con la collaborazione del ristorante sociale La Téranga. Confidiamo nella possibilità di tornare a replicare gli eventi per rendere onore alla figura di Francesco II Del Balzo e a quel pezzo di storia, tutta andriese, che andrebbe raccontata alle nuove generazioni. 

Dal canto nostro, anche quest'anno teniamo alta l’attenzione almeno sulla storia e dedichiamo questo approfondimento sulla figura di Francesco II Del Balzo agli studenti che sono in DAD e che sono tornati parzialmente in presenza affinché, assieme ai loro professori, possano studiare sulle tracce del compito che quest'oggi dettiamo noi di Andrialive.

Francesco del Balzo (Andria, 1410 – Andria, 8 agosto 1482) è stato un nobile italiano, fu 3° duca di Andria, 4° conte di Montescaglioso, 2° conte di Bisceglie, conte di Copertino e Tricase. Era figlio di Guglielmo, 2° duca di Andria, e di Antonia, figlia di Federico di Brunforte, conte di Bisceglie. 

Il 31 gennaio 1443 Francesco partecipa al primo Parlamento generale del Regno di Napoli convocato da Alfonso d'Aragona a Benevento, che l'anno prima lo aveva conquistato. Nel 1438 il sovrano lo nomina consigliere del Regio Consiglio, con la provvigione annua di mille ducati, e lo invia, nell'estate del 1451, quale proprio ambasciatore presso la corte dell'imperatore Federico III. Il nuovo re Ferdinando (Ferrante) d'Aragona nel giugno del 1458 invia Francesco alla corte del papa Callisto III per ottenere l'investitura del Regno e, dopo la morte di questi, presso il papa Pio II a rallegrarsi dell'elezione ed a prestargli omaggio. Nel 1459 il re lo invia a rappresentarlo alla dieta di Mantova che doveva preparare la crociata contro gli Ottomani che avevano conquistato Costantinopoli.

Approfittando della lontananza dal Regno del duca d'Andria, il principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini, cercò di conquistare Andria difesa dal figlio Pirro obbligando Francesco a rientrare precipitosamente nel suo feudo. Ma, nonostante l'intervento del re, l'assedio riprese nel 1462 con la capitolazione della città e la cattura di Francesco. Dopo la vittoria Aragonese a Troja 1462 contro gli armati del Duca Giovanni d'Angiò ed i baroni napoletani ribelli tra i quali vi erano il Principe di Taranto ed il Principe di Rossano Marino Marzano, Francesco rientrò in possesso del feudo di Andria ottenendo anche la carica di Gran Connestabile del Regno e Presidente del Regio Consiglio. Verso il 1405 sposò Sancia di Chiaramonte (sorella di Isabella, moglie del re di Napoli Ferdinando d'Aragona), figlia di Tristano Conte di Copertino e di Caterina del Balzo-Orsini, che morirà il 30 marzo 1468 e dalla quale ebbe Jacopo, Pirro, Caterina, Antonia, Anghilberto, duca di Nardò, e probabilmente Baldassare, Protonotario Apostolico dell’Abbazia San Michele Arcangelo di Montescaglioso. Francesco fu anche un modesto letterato: nel 1451 scrisse la Historia inventionis et translationis gloriosi corporis s. Richardi Anglici confessoris et episcopi Andriensis, una relazione agiografica relativa al ritrovamento del corpo di san Riccardo di Andria, patrono della città, avvenuto il 23 aprile 1438.

Francesco del Balzo morì, secondo alcuni in fama di santità, l'8 agosto 1482, come afferma la lapide posta sulla sua tomba. Il suo corpo è custodito, mummificato, nella chiesa di San Domenico ad Andria. Sovrasta l'arca un busto attribuito a Francesco Laurana o secondo altre ipotesi a Domenico Gagini, che lo rappresenta vestito da terziario con un collare su cui è il motto "Ne quid nimis".

venerdì 23 Aprile 2021

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