Cultura

Il prof. Castoldi al Liceo Classico “C. Troya” per un progetto formativo rivolto ai docenti

La Redazione
«La scuola italiana non può essere lasciata da sola. La formazione diventa una condizione indispensabile come del resto per qualsiasi professionista e per qualsiasi lavoro»
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Mario Castoldi, docente Associato di Didattica generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino, è stato chiamato per tenere un corso di aggiornamento al corpo docenti del liceo Classico Carlo Troya e, nel pomeriggio di lunedì, presso l’auditorium dell’Istituto, ha tenuto la sua “lezione” sul tema della “valutazione per competenze”.

«Un percorso formativo che proseguirà anche nei prossimi mesi attraverso un lavoro operativo sui gruppi di docenti, suddivisi per disciplina – commenta il prof. Castoldi -. Ci sono due nodi su cui si vuole lavorare: da un lato l’apprendimento visto in chiave di “competenza”, dall’altro lato il processo di valutazione visto non solo come strumento di controllo degli apprendimenti ma anche come risorsa per promuovere apprendimento».

Oltre l’attività accademica il prof. Castoldi svolge attività di ricerca, formazione e consulenza sulle problematiche valutative in ambito scolastico.

Più specificamente i suoi principali filoni di ricerca riguardano la valutazione delle organizzazioni scolastiche, dell’insegnamento e le modalità di valutazione dell’apprendimento in una prospettiva di valutazione autentica e di accertamento di competenze, con particolare riguardo alle modalità di coinvolgimento e di responsabilizzazione dei soggetti in prospettiva autovalutativa. Tra il 1995 e il 2016, numerosi sono i sui prodotti della ricerca e le pubblicazioni.

Una presenza autorevole, dunque, al servizio del corpo docenti del liceo andriese. Il preside Carlo Zingarelli: «La scuola ha bisogno, oggi più che mai, alla luce delle riforme attuate, di un processo di accompagnamento e la presenza di uno specialista si rende indispensabile per proseguire in quei percorsi già avviati e riflettuti che però hanno bisogno di essere portati a compimento. Un concetto da attuare sul campo, confrontandosi».

A Castoldi abbiamo chiesto cosa pensa circa lo stato di salute della scuola italiana: «Il suo stato è paragonabile a quello di un malato che si trova in un periodo di convalescenza e che, probabilmente, necessita di un lavoro formativo e di accompagnamento per poter affrontare le sfide che si trova di fronte. La scuola italiana, però, non può essere lasciata da sola. La formazione diventa una condizione indispensabile come del resto per qualsiasi professionista e per qualsiasi lavoro».

Lunedì scorso un primo incontro assembleare alla presenza di una 70ina di docenti che è servito a cogliere solo alcuni indizi per finalizzare il processo formativo alla consapevolezza che la partita in gioco è una partita di revisione profonda del modo di insegnare e di valutare.

mercoledì 26 Ottobre 2016

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