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Prof. Bruno: «Più sicurezza per le donne nella città di Andria»

La Redazione
«Mentre attendiamo che il Parlamento vari auspicate leggi più severe contro la violenza e lo stalking, è necessario chiedersi: Andria è una città sicura per le donne? No, e non solo per queste ultime»
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Dopo i terribili fatti di cronaca che hanno sconvolto il Paese, tra cui stupri, uccisioni, violenze a carico delle donne, giunge una nota della consigliera comunale, prof.ssa Giovanna Bruno, che rivolge la sua attenzione proprio alle condizioni di lavoro e socio-ambientali del mondo femminile ad Andria.

«Le drammatiche vicende – scrive la prof.ssa Bruno – legate a tristi e
sanguinosi episodi di violenza contro le donne avvenuti nei giorni scorsi,
ripropongono lo scottante tema della sicurezza nelle nostre città.

Mentre attendiamo che il Parlamento vari
auspicate leggi più severe contro la violenza e lo stalking, capaci di arginare
fattivamente la problematica, è necessario chiedersi: Andria è una città sicura
per le donne? No, e non solo per queste ultime, ma anche per minori e
diversamente abili.

Un piccolo esempio? La guardia medica di
Andria, in via Carpaccio, è un luogo periferico e isolato nelle ore serali,
pertanto sarebbe auspicabile (nonché necessario) apporre telecamere di
sorveglianza collegate alle Forze dell’Ordine che operino non solo nell’area di
spettanza dell’Asl ma anche nella piazza. Stessa cosa per gli ingressi
dell’ospedale “Lorenzo Bonomo”: la guardia giurata è presente su viale Istria,
ma chi controlla gli accessi di via Cappuccini, dell’obitorio e della stanza
prelievi? Quindi anche in questo caso è necessario cautelare l’utenza. La
Direzione della Asl/Bt dovrebbe richiedere alla Questura l’istituzione di un
posto fisso della Polizia di Stato, alla stregua del Policlinico di Bari.

Altra situazione da risolvere al più
presto è quella del collegamento delle telecamere presenti in città.
Sembrerebbe che molte di queste siano collegate solo al Comando della Polizia
Municipale, ma dalle ore 24, quando questo ufficio chiude, chi osserva quelle
telecamere? Risulta dunque necessario provvedere al collegamento delle stesse
con le sale operative di Polizia di Stato e Carabinieri, così da poterle
visionare 24 ore su 24.

Ulteriore aspetto da porre in luce è la
mancanza di parcheggi dedicati alle donne in gravidanza. Perché, al pari di
altre città, non creare stalli vicino agli uffici pubblici per donne in stato
interessante, molto più fragili rispetto ad altre persone e quindi bisognose di
tutela rispetto a possibili aggressioni o tentativi di rapina.

Rendendo la nostra città più sicura
potremo realmente dirci capaci di tutelare tutti i cittadini, nessuno escluso».

venerdì 22 Settembre 2017

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