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Tratta Corato-Andria, manca un permesso del Comune. E la linea riapre nel 2020

La Redazione
Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno il Comune «ha subordinato il permesso al raddoppio del parcheggio della stazione, alla costruzione di una rotatoria e di un cavalcaferrovia che elimini il passaggio a livello di via Giappone»
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È bloccata dal giorno del disastro ferroviario del 12 luglio. E potrebbe restare ferma ancora a lungo. Molto più di quanto preventivato.

Slitterebbe almeno al 2020 la riapertura della linea ferroviaria tra Andria e Corato. Gli ulteriori ritardi sarebbero attribuibili al mancato avvio del cantiere per i lavori di raddoppio.

Secondo quanto riportato oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno, le opere sulla Corato Andria «non possono partire perché manca un permesso di costruire, quello di competenza del Comune di Corato». Per Massimiliano Scagliarini che firma l’articolo, «dall’11 gennaio» Ferrotramviaria sarebbe «in ostaggio» in virtù della pretesa di «opere aggiuntive che farebbero lievitare il costo dell’intervento di quasi mezzo milione di euro. Opere che la Regione ritiene però non necessarie».

L’approfondimento nasce dalla nota inviata ieri da Ferrotramviaria in cui si dà notizia dell’attivazione del sistema di controllo marcia treno sulla tratta Bari-Ruvo.

«Il progetto – secondo la Gazzetta – ha ottenuto il via libera in conferenza di servizi, anche dalle amministrazioni locali, e la Ferrotramviaria due mesi fa ha chiesto il rilascio dei titoli edilizi ai tre Comuni interessati (Andria, Corato e Trani). Quello di Corato, tuttavia, ha subordinato il permesso di costruire al raddoppio del parcheggio della stazione, alla costruzione di una rotatoria oltre che di un cavalcaferrovia per eliminare un passaggio a livello su via Giappone: intervento, quest’ultimo, del tutto estraneo al progetto in quanto non previsto».

Per il Comune sarebbe invece «una promessa da onorare», stando a quanto riporta il quotidiano.

Il sindaco Mazzilli avrebbe precisato alla Gazzetta che «quando fu presentato il progetto definitivo» furono condiviso «con Ferrotramviaria e la Regione gli interventi necessari». E ancora: «non si può pensare infatti che una stazione che raddoppia il traffico non abbia un parcheggio raddoppiato: Fnb propose di costruirlo in zona Pip ma nel progetto esecutivo non ce n’è più traccia, è rimasto solo il ponticello di via Lama di Grazia.

Per il sovrappasso di via Giappone, capiamo che non rientri nel quadro economico attuale, ma che sono necessari fondi ulteriori per un progetto stralcio. Tutto si può dire tranne che osteggiamo l’opera. Vogliamo quei treni prima degli altri. Non vogliamo ritardare l’opera, ma chiediamo il rispetto degli impegni presi».

Venerdì prossimo, intanto, il Comune sarà ricevuto dall’assessore ai Trasporti, Antonio Nunziante.

Alla nostra richiesta di conferma rispetto alle affermazioni riportate sul quotidiano regionale, il sindaco Mazzilli ha risposto dicendo che a breve pubblicherà «un post per fare chiarezza, con tanto di richiesta di conferenza di servizi alla Regione».

martedì 13 Marzo 2018

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