Un consiglio comunale che si apre con gli auguri di tutti i consiglieri al Sindaco, assente per motivi di salute e sostituito dall’Assessore Michele Lopetuso: si sta svolgendo in questi minuti l’assise che doveva eleggere, dopo 6 mesi di polemiche, il nuovo Presidente del Consiglio.
Subito i consiglieri di minoranza, per voce di Giovanna Bruno (Pd-Progetto Andria) e Michele Coratella (Movimento 5 Stelle) dichiarano che non parteciperanno alle procedure di elezione, che si sarebbero dovute svolgere già nelle scorse sedute.
Il nome proposto da Nino Marmo, come avevamo già anticipato, è quello di Marcello Fisfola, che presiede lui stesso la seduta dopo la richiesta di Doriana Faraone di essere sostituita, essendo assente Laura Di Pilato.
Ai sensi dell’art. 45 la votazione è segreta: scrutatori sono i consiglieri Michele Zinni, Marco Di Vincenzo, Francesco Lullo.
Nel corso della quarta votazione (perché con la prima, la seconda e la terza non si sono raggiunti i 2/3 dei consiglieri ai sensi del Regolamento del consiglio comunale), viene eletto Marcello Fisfola con 18 voti, mentre 1 voto viene dato a Saverio Fucci.
Le prime parole di Marcello Fisfola: «Desidero ringraziare quanti hanno proposto il mio nome e quanti mi hanno votato.I lavori dell’aula, pur nella diversità di opinioni, saranno sempre caratterizzati da correttezza istituzionale: è un incarico di responsabilità che giunge a un giro di boa di questa consiliatura, ma che desidero onorare con senso di responsabilità. Il consiglio comunale sia il luogo del dialogo dove sia possibile ascoltare le istanze dei cittadini e dove si possa realizzare il sogno di un’Andria moderna. Questo consiglio comunale lanci alla cittadinanza un segnale positivo e nobile: i problemi da affrontare sono tanti e complessi, e dobbiamo lavorare insieme».
Poi una “doccia fredda”: la consigliera Savina Leonetti annuncia le proprie dimissioni da consigliere comunale dopo un lungo discorso che pungola i suoi colleghi a promuovere comportamenti corretti e rispettosi nei confronti dei cittadini e delle istituzioni stesse, cosa che invece non ha riscontrato in diversi momenti degli ultimi 3 anni, con il conseguente allontanamento dei cittadini dalla politica, vista non più come interesse del bene pubblico.
Si passa alla discussione degli altri punti all’ordine del giorno, tra cui l’approvazione del Rendiconto della gestione per l’esercizio 2017 e il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per il 2017.
Ah, non si sono ancora dimessi??
Cumma poir bell ,Assois