Attualità

Incontro con Yvan Sagnet per discutere de “I briganti del nostro tempo: il caporalato”

Geremia Acri
L'evento si terrà sabato 15 febbraio alle ore 19:00 all'Auditorium "Mons. Di Donna", in via Saliceti
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Prendersi cura del prossimo significa saper riconoscere anche nella nostra società quei fenomeni che possono produrre agli uomini e alle donne sofferenza e degrado.

Il caporalato è su un fenomeno che negli ultimi anni ha riempito molte pagine di cronaca, tanto da indurre il Parlamento Italiano a varare la legge199 del 29 ottobre 2016. La Legge contro il caporalato recante: disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.

La comunità parrocchiale del SS. Sacramento, in collaborazione con gli Uffici della Diocesi di Andria per la Pastorale Sociale e del Lavoro, Migrantes, Caritas e la Casa Accoglienza “S. Maria Goretti”, propone una riflessione per guidare al discernimento della realtà.

Ispirandosi alla parabola del buon Samaritano: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto…» (Lc 10,30). La strada da Gerusalemme a Gerico è assunta a simbolo della vita di ogni persona, lungo la quale si possono incontrare nuovi “briganti” che, nel nostro tempo, possono essere: un datore di lavoro che sfrutta, toglie la dignità del lavoro o perseguita per il colore della pelle; un figlio imprigionato nelle tante dipendenze; il miraggio del denaro facile e del successo ad ogni costo.

L’incontro-dibattito si terrà sabato 15 febbraio alle ore 19:00 all’Auditorium “Mons. Di Donna” della Parrocchia SS. Sacramento, in via Saliceti.

La riflessione a più voci vedrà la presenza di:

  • Stefano Campese, avvocato, Coordinatore regionale del Progetto Presidio della Caritas Italiana;
  • Gaetano Riglietti, segretario generale della FLAI CGIL Bat;
  • del dott. Yvan Sagnet, Presidente Fondatore dell’Associazione Anti Caporalato No Cap.

martedì 11 Febbraio 2020

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Caporale nicola
Caporale nicola
4 anni fa

Mi riesce difficile e riduttivo credere che il fenomeno venga relegato alla figura del caporalato, figura di mezzo tra chi importa i nuovi schiavi e chi li utilizza.
D'altronde lo ha detto il ministro Bellanova, “daremo ai produttori agricoli più migranti, perchè glielo chiedono, ” e allora perchè concentrarsi sul caporalato e non su chi ne trae più profitto, che sono gli imprenditori agricoli, troppo facile dire che diversamente costerebbero troppo e nè consegue l'importazione da paesi esteri più a buon prezzo , oppure perchè non concentrarsi su chi li consegna su un piatto d'argento gli immigrati, e mi vengono in mente le parole dette nella parabola ” lo lasciarono mezzo morto e spogliati di ogni bene” cioè passano dallo stato di libertà allo stato di schiavo.