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Ad Andria cresce di 1,9 gradi la temperatura media rispetto agli anni ’60

Michele Lorusso
Michele Lorusso
​Il record spetta al 1994 in cui la differenza di temperatura è stata di +2,27°C. Successivamente, si è registrato un +2,10°C nel 2008, +2 °C nel 2011, +2,30°C nel 2012, +2,10°C nel 2014 e nel 2015
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In questi giorni la nostra città, come tutto il sud Italia, è stretta in una morsa di caldo torrido con punte che hanno superato i 40 gradi di temperatura.

Dati che risultano di gran lunga superiori rapportati a quelli di 50-60 anni fa.

Grazie al Glocal Climate Change, progetto sviluppato nel 2020 da OBC Transeuropa per lo European Data Journalism Network (EDJNet), è possibile analizzare l’andamento delle temperature medie annue dal 1960 al 2018. In tale lasso temporale, ad Andria, si è registrato un aumento notevole: se negli anni sessanta era di 14,7°C, nel decennio 2009 -18 è stata di 16,6°C con un aumento di ben 1,9°C.

Il record spetta al 1994 in cui la differenza di temperatura rispetto agli anni sessanta è stata di +2,27°C. Successivamente, si è registrato un +2,10°C nel 2008,  +2 °C nel 2011, +2,30°C nel 2012, +2,10°C nel 2014 e nel 2015.

Nel complesso la regione Puglia si è riscaldata meno rispetto alle altre regioni e Andria si trova tra il 20% dei comuni pugliesi dove la temperatura è aumentata di meno nell'ultimo mezzo secolo.

Nonostante ciò, questi aumenti preoccupano e non poco sia per la salute di tutti noi che per l’ambiente, il territorio e, di conseguenza, anche la nostra economia che, basandosi anche sull’agricoltura, sta pagando un prezzo troppo alto anche in termini economici.

Ciò che sta accadendo è anche la conseguenza di uno "sviluppo selvaggio" che ha visto negli anni immaginare comunità con alta densità abitativa e meno verde. È necessario, prima che sia troppo tardi, correggere i nostri comportamenti quotidiani, perché il riscaldamento globale è anche un riscaldamento locale che investe ogni comunità del pianeta e che si combatte con tante piccole azioni di ognuno di noi.

venerdì 30 Luglio 2021

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FELICE MANSI
FELICE MANSI
2 anni fa

da un articolo sul sito di Repubblica
La chioma di un albero è un condizionatore naturale e se la pianta è alta 15 metri la sua ombra può quadruplicarsi e far diminuire la temperatura nelle sue vicinanze. Lo dimostra uno studio dell'American University, che ha calcolato anche il valore economico di un albero piantato, anche 'da solo'. “In un area in cui gli alberi occupano il 30% della superficie la temperatura dell'aria a due metri di altezza può scendere di 4°C, ma nelle nostre città la copertura è poco superiore al 10%”, spiega Francesco Ferrini, docente di Arboricoltura all'Università di Firenze.
Andria non ha alberi nel centro cittadino Via ferrucci è stata barbaramente deturpata cosi come via Montegrappa, Via Puccini ecc…. e poi ci sono gli Andriesi quelli con la A MAIUSCOLA