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La condotta Slow Food Castel del Monte prende le distanze dal convivio per il principe di Monaco

La Redazione
Slow food Castel del Monte
Vincenzo Milano, fiduciario della locale condotta, dichiara: «Si è preferito coinvolgere l'associazione "Slow Food Condotta delle Murge" con sede e soci ad Altamura»
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Parole dure, ma necessarie quelle di Vincenzo Milano, Fiduciario della Condotta Slow Food Castel del Monte, all’indomani della visita di Carlo Alberto di Monaco nel nostro territorio. Parole essenziali per fare chiarezza e raccontare di aver appreso dell’organizzazione del convivio con la collaborazione di un'altra Condotta Slow Food, soltanto dai social:

«Forse i nostri valori mal si prestano a manifestazioni di tale caratura, in effetti abbiamo scelto altre vetrine meno regali. Forse ci mancano titoli accademici da anteporre ai valori del movimento, tuttavia non ci manca l'onestà intellettuale che ci spinge a non sottacere quanto accaduto.

Dopo anni di attività associativa sul territorio, volta alla promozione, alla valorizzazione di questo magnifico lembo di terra, di ascolto e interazione con tutti i nodi della rete, di vicinanza e sostegno a chi è più in difficoltà, di proposte attive, senza mai far mancare supporto alle amministrazioni in qualità dì cittadini attivi con rispetto e allo stesso tempo con un forte e radicato senso di appartenenza ad una comunità, nei limiti delle nostre forze e capacità, scopriamo di esser stati letteralmente ignorati da coloro che che hanno avuto l’onore e l’onere di organizzare l’accoglienza di un principe straniero a Castel del Monte. 

Si è preferito coinvolgere l’associazione “Slow Food Condotta delle Murge” con sede e soci ad Altamura, piuttosto che coinvolgere la condotta locale che ‘Castel del Monte’ lo ha persino nella propria denominazione – continua Vincenzo Milano -. È stata consegnata all’ospite d’onore in visita ad Andria, alla presenza del Sindaco di Andria, una tessera di socio onorario della condotta Slow Food di Altamura. E non importa se il luogo inizialmente scelto per il convivio fosse in agro di Andria, piuttosto che in una masseria di Corato o di Poggiorsini, importa che neppure il rispetto delle persone ormai conta più e si preferisce assecondare la megalomania di alcuni, piuttosto che cogliere l’opportunità di fare squadra e dare reale valore a ciò che siamo come comunità.

Sappiamo che la trasparenza, la semplicità, l’onestà, la disponibilità, non sempre pagano ma diventa, consentitecelo, penoso oltre che un autogol clamoroso delle istituzioni, anteporre rapporti personali e politici (anche in un semplice convivio, per quanto estremamente significativo) alla visione che si dichiara di avere per questa città. Restiamo dell’avviso che insieme si costruisce una società più giusta (cosa di cui questa terra ha bisogno) mentre da soli, al più ci si specchia nel proprio ego e (forse) ci si ritrova a fare i conti coi propri interessi.

Vorremmo sottolineare che la nostra è una associazione di promozione sociale, fatta di persone che fanno politica: politica del cibo, buono pulito e giusto. Per Tutti. I nostri Soci, soprattutto se rivestono un ruolo di presidenza, non fanno campagne elettorali, non ricoprono incarichi istituzionali, non usano il proprio ruolo per celebrare a titolo promozionale la propria persona o un compagno di partito, offuscando anche ciò che di buono si è fatto. Si finisce per diventare poco credibili, o ancor peggio ridicoli. A perdere – conclude Milano – è l’intero Movimento e di conseguenza il territorio».

domenica 24 Aprile 2022

(modifica il 2 Agosto 2022, 11:42)

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Andriese72
Andriese72
2 anni fa

Tutto chiaro. Chi vuole capire ha capito…

Gianni
Gianni
2 anni fa

Ben detto, gentile Vincenzo Milano. C'è un solo aspetto, nella miseria che hai ottimamente descritto, da salvare: la natura verace e vorace di alcuni soggetti che gravitano intorno a questa amministrazione sta emergendo in maniera puntuale e il disvelamento è sempre un fatto da salutare come un buon auspicio. Voi della condotta locale non mollate.

Il gastronauta
Il gastronauta
2 anni fa

Scelta davvero discutibile, a tratti incomprensibile. Vorrà dire che la condotta slow food andriese vivrà con maggiore orgoglio la REGALITÀ della propria realtà contadina, antica e nobilissima. Lasciate agli altri il compiacimento del selfie col blasone e teniamoci caro caro il nostro meraviglioso territorio. E che Alberto continui a mangiare il suo camembert……

Riccardo M.
Riccardo M.
2 anni fa

E la Sindaca che dice?

Memeo Antonio
Memeo Antonio
2 anni fa

Bravo Vincenzo,concordo pienamente con quanto scritto.E non è la prima anzi soprattutto se è interessato il parco alta Murgia si preferisce Altamura e anche Gravina.Ci ignorano per le attività,mentre i divieti prescrizioni e obblighi siamo i primi a doverli rispettare.. Sarà colpa nostra?

Leone biancazzurro
Leone biancazzurro
2 anni fa

Bisogna fare chiarezza. Trovare il responsabile di questo sgarbo.

Domenico D’Oria
Domenico D’Oria
2 anni fa

Solita guerra dei campanili . Ma il sud quando crescerà? Avrebbero potuto unire le squadre e gli sforzi.

Alberto Senaldi
Alberto Senaldi
2 anni fa

Non mi stupisco piu' di nulla Mala Tempora Currunt , ho Molta nostalgia di Slow Food vintage delle origini.

Salvo
Salvo
2 anni fa

San Rccard è amand au frsturr. A questa regola non si sfugge anche se va a scapito nostro. Ma questa NON È LA CITTÀ CHE VOGLIAMO

Lepoldo Quinto
Lepoldo Quinto
2 anni fa

Mi sembra tanto una baruffa fra galli nello stesso pollaio. Quale è il senso di fare politica in un comunicato del genere? Non politica del cibo, che è lo stesso per entrambe le condotte, trattandosi del medesimo territorio, ma politica di opposizione e basta. Qui si trae pretesto da un fatto marginale per porre in atto un attacco diretto, violento ed ingiustificato ad una Amministrazione, grazie alla quale il Castel del Monte sta assurgendo, finalmente, alle cronache internazionali. Cosa a fatto la condotta Castel del Monte presieduta dal Milano in questo senso? Nulla!!! Se non la autoreferenzialita' di esistere. Mi chiedo: perché esiste?