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Scuole “bollenti”, ma c’è ancora chi mugugna: «3 mesi di vacanza sono troppi»

Lucia M. M. Olivieri
Caldo
In aula temperature altissime, solo in alcuni uffici l'aria condizionata nonostante le punte di 35°C. Serve un investimento serio sulle infrastrutture prima di lanciarsi in proposte "qualunquiste"
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Si è chiusa ieri ufficialmente la scuola dell'infanzia, l'ultima tra i gradi obbligatori di istruzione a terminare i giorni di lezione. Nel frattempo, sono stati svolti anche gli esami conclusivi delle superiori di I e II grado (per queste ultime si stanno svolgendo le ultime tornate di prove orali), e nelle scuole si sono tenuti i collegi docenti finali.

Come sempre, non sono mancati i mugugni di alcuni genitori, come qualcuno che ci ha scritto: «Ma possibile che solo in Italia le scuole siano chiuse praticamente per 3 mesi? Ma i genitori che lavorano e non possono permettersi campi estivi e cose del genere, come devono fare? Tenete aperte le scuole, 3 mesi sono troppi».

Ecco, a questi genitori rispondiamo con una serie di considerazioni:

– l'Italia ha il maggior numero di giorni di scuola, dai 200 giorni in su: questo dato è importante, perchè nelle altre nazioni si va "meno" a scuola. La differenza risiede nel fatto che altrove le settimane di pausa sono spalmate durante l'anno, mentre alle vacanze estive si riservano 8-10 settimane: quindi non è vero che in Italia le vacanze sono in assoluto più lunghe, quanto piuttosto più concentrate al periodo estivo appunto;

– in questi giorni le carenze infrastrutturali sono riemerse prepotentemente a galla. Se fuori dalle scuole le temperature hanno raggiunto i 35°C, all'interno delle classi l'aria era irrespirabile. Infatti proprio nella scuola dell'infanzia molti bimbi, nonostante l'anno si sia chiuso ufficialmente solo ieri, non hanno frequentato dalla metà di giugno, se non prima, a causa delle condizioni proibitive. Alcune maestre ci hanno raccontato di essere state "costrette" a bagnare testa e collo dei più piccoli per evitare colpi di calore e malesseri. Al contrario, nella maggior parte degli uffici lo "shock termico" è impressionante: i condizionatori ci sono e funzionano a pieno ritmo, a differenza delle classi;

– esistono diritti costituzionali, tra cui quello alle ferie per il personale scolastico: ricordiamo che in particolare i docenti non possono prendere giorni di ferie durante l'anno scolastico, e comunque nella stragrande parte dei casi sono in servizio almeno fino a luglio tra esami, programmazione per il nuovo anno scolastico, adempimenti vari;

– il patrimonio sportivo praticamente è nullo, nelle scuole: a stento ci sono palestre, spesso inagibili, veri e propri "forni" in tempi estivi in cui si ripropone il problema di cui sopra per le aule.

É facile scaricare sulla scuola i problemi di cui essa è afflitta, riempirsi la bocca di paroloni, di progetti e così via: ma i due anni della pandemia hanno messo in piena luce le mancanze ataviche dei nostri istituti, a partire da linee internet che supportino la didattica a distanza, le aule troppo piccole per garantire il distanziamento quando i contagi erano alle stelle, la necessità minime come il ricambio d'aria, la giusta temperatura, i laboratori a disposizione. Ma quanto è stato fatto? Poco quanto niente. Serve un serio investimento nel mondo dell'istruzione, che rivaluti a pieno tutto il sistema, che lo faccia evolvere rispetto all'impostazione di primo Novecento che ancora lo guida.

Quindi, rispondendo al nostro lettore, ci azzardiamo a dire: no, 3 mesi non sono troppi in assoluto. Se le scuole fossero ristrutturate, ammodernate, dotate di impianti funzionanti non a singhiozzo, se ne potrebbe riparlare. Lungi da noi voler minimizzare i danni di una pausa formativa così lunga, o la mancanza di possibilità di accedere a centri estivi se non se ne può sostenere il costo. Ma col caldo che anche oggi ci asfissia, qualcuno forse dovrebbe provare a passare 4 o 5 ore in un'aula e poi cambierebbe idea.

venerdì 1 Luglio 2022

(modifica il 2 Agosto 2022, 11:14)

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Una maestra
Una maestra
1 anno fa

Provare per credere!

Marco
Marco
1 anno fa

Una delle classiche polemiche da borghesuccio Andriese. Sterile, fine a sé stessa e senza un minimo di fondamento logico. Magari hanno già dimenticato di quanto erano belli per loro i mesi di vacanze estivi. E quando prima le famiglie erano più numerose e in qualche modo ci si arrangiava. Vi ricordo che fare figli non è obbligatorio, per cui lagnare non è un vostro diritto. A Chiang alla Chies diceva quello.

Maria P.
Maria P.
1 anno fa

Chi parla di ferie troppo lunghe a scuola vuole solo parcheggiare i figli. E non si rende conto della sauna nella quale sono costretti a restare.

Emanuele
Emanuele
1 anno fa

Sono 2 problemi diversi. Entrambi vanno risolti e l'uno non deve essere l'alibi per l'altro. L'aria condizionata nelle scuole deve essere motivo di lotta e conquista e non un alibi per conservare privilegi d'altri tempi. Sicuramente scambiare per qualunquista chi denuncia una anomalia (o ingiustizia) sociale, sia pur presunta, è un ragionamento ipocrita che mal si sposa con la libertà di pensiero soprattutto se fatto dallo stesso personale scolastico.

Antonio.m
Antonio.m
1 anno fa

Se tutti ragionassimo in questo modo , nessuno più lavorerebbe nel periodo estivo. Ridicoli.

Pippo
Pippo
1 anno fa

È indescrivibile come si può andare a scuola e vedere strutture fatiscenti non a norma Enea che a passo coi i tempi vale a dire ambienti impermeabili con la giusta temperatura per favorire lo studio roba da 6 mondo classe politica ignorante e assente

Andriese
Andriese
1 anno fa

Sempre polemiche sterili. Si ricordano della scuola solo quando arriva l'estate, durante i mesi scolastici si è assenti alle richieste di collaborazione per lo studio e l'educazione dei figli. Cari genitori, fate un sit-in a Montecitorio, al ministro Bianchi, vediamo se risolve il problema della scuola estiva climatizzata ,attrezzata, reclutando personale scolastico estivo. Diversamente, l'estate per gli alunni è tempo di riposo mentale, del recupero del rapporto affettivo-genitoriale a causa di una società distratta, in primis il nucleo familiare assente. I docenti hanno solo i 32 gg di ferie esclusivamente estive, nulla più. Il MIUR non regala nulla !!!