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Prende forma il nuovo mulino costruito in Etiopia

Gabriele Losappio
Prende forma il nuovo mulino costruito in Etiopia
Installazione che rappresenta un altro passo importante per la ripresa dello sviluppo di questi territori, che tra sfruttamento e abbandono continuano a collocarsi tra i più poveri al mondo
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Prosegue il progetto di costruzione e restituzione di vitalità nei paesi africani dilaniati da povertà, guerra e abbandono.

È stata ultimata la costruzione di un mulino, acquistato precedentemente ad Addis Abeba ed e arrivato ad Abobo, villaggio vicino a Gambella, nell’estremo ovest dell’Etiopia. La sua installazione, quasi al completo dopo l’inserimento del motore e della macinatrice al terreno con il cemento, è stata finanziata dall’ass. Insieme per l’Africa, per un costo totale che si aggira attorno ai 12 mila euro. Installazione che rappresenta un altro passo importante per la ripresa dello sviluppo di questi territori, che tra sfruttamento e abbandono continuano a collocarsi tra i più poveri al mondo.

La nuova opera di realizzazione segue dunque il corso della costruzione delle scuole in Madagascar, mettendo al centro l’educazione e le attività di sostentamento come moniti fondamentali per la crescita di un paese.

«Il valore del mulino è inestimabile, per quello che può rappresentare in una zona dilaniata come questa – commenta Riccardo Matera -. In uno di questi villaggi era da diverso tempo che la gente aveva bisogno di un mulino. Nella stagione delle piogge, da maggio a settembre, la coltivazione principale in queste zone è il granoturco e la gente era costretta a macinarlo con un bastone oppure a portarlo nel vicino villaggio di Abobo a piedi, dove hanno il mulino. Si tratta di una zona dove le coltivazioni scarseggiano, dove c’è una prolungata siccità e dove l’industria è pressoché sconosciuta. A questo si aggiungono le terribili condizioni umane, dove l’estrema povertà porta ad una bassa aspettativa di vita e ad uno sviluppo quasi certo di malattie e virus. Grazie ai finanziamenti e ai nostri progetti, stiamo porgendo la nostra mano e le nostre risorse per dare a questi territori ciò che gli è stato tolto, o che non hanno mai potuto avere: un’educazione solida per tutti, un’attività economica che permetta di distribuire beni di prima necessità».

L’Etiopia si trova tra i 20 paesi più poveri al mondo, e ancor più povera è la regione attorno a Gambella. La situazione è peggiorata ulteriormente con le conseguenze della pandemia, a causa dell’assenza di cure adeguate e gli strascichi economici portati dal virus e da una mancanza di aiuti. Tuttavia, una notizia positiva è rappresentata da un periodo di tregua dalle guerre. Se fino a qualche anno prima massacri nei villaggi e guerre civili erano comuni, adesso sembra tornata una fase di apparente serenità. Nonostante questo, la tensione rimane comunque alta, data la presenza di gruppi militari che vagano per la città e nella savana per trovare ribelli nascosti.

«Questa fase di stallo e di tensione costante può terminare solo se contribuiamo a permettere uno sviluppo e una progressiva uscita dalla povertà economica e sociale – continua Riccardo Matera. Il mulino, per quanto importante, deve essere solo un altro piccolo traguardo di tanti altri che ci spettano da raggiungere insieme. La costruzione delle scuole ha portato tanti sorrisi tra i bambini e le famiglie. Il mulino porterà a un miglioramento della situazione economica, ma è solo con costanza e nuovi progetti che potremo davvero cambiare le sorti dell’Etiopia e dei paesi africani in situazione di povertà, nella speranza che l’aiuto reciproco continui ad essere la colonna portante del nostro lavoro».  

martedì 9 Agosto 2022

(modifica il 1 Settembre 2022, 11:41)

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