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Rogo nei pressi di Castel del Monte: si può continuare ad affidarsi ancora alla fortuna?

Michele Lorusso
Michele Lorusso
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La desolazione il giorno dopo l'incendio nei pressi di Castel del Monte
La pineta ai piedi del maniero federiciano è stata solo lambita dalle fiamme. E se fosse stata colpita anche questa? Che fine ha fatto il progetto di messa in sicurezza finanziato dal programma "Parchi per il clima"?
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160. Sono questi gli ettari andati in fumo sabato scorso nei pressi di Castel del Monte. Una vera e propria tragedia per il nostro territorio molto legato alla sua terra e che rappresenta la prima fonte di sostentamento per tantissimi cittadini della nostra comunità.

Messa in sicurezza la zona, ora si procederà con il calcolo dell’ammontare dei danni e la Procura, come ha confermato il procuratore capo, Renato Nitti, ha aperto un'indagine per fare piena luce sull’accaduto, risalire alle cause e soprattutto agli eventuali responsabili dell’incendio.

Dal punto di vista istituzionale, invece, si spera che si dia un’accelerata al progetto di riqualificazione della pineta ai piedi del maniero federiciano che, fortunatamente, è stata “toccata solo di striscio” dalle fiamme che invece hanno riguardato terreni dedicati al pascolo e che non sono di proprietà del Comune di Andria.

Il progetto menzionato, lo ricordiamo, è stato candidato al programma “Parchi per il clima” del MiTe per la messa in sicurezza dal rischio incendi. Interventi che, purtroppo, a causa della burocrazia romana non sono ancora partiti e si spera si possa intervenire quanto prima, così come sollecitato dalla Sindaca Giovanna Bruno che aveva dichiarato: «dovremmo aprire un capitolo specifico per indagare sui tempi burocratici, a volte di attese di autorizzazioni che invece sbloccherebbero molto prima dei progetti di bonifica che come Comune di Andria e Parco dell’alta Murgia stiamo cercando di portare avanti» e sollecitato dal Presidente del Parco dell’Alta Murgia sabato scorso: «speriamo di iniziare i lavori di messa in sicurezza della pineta di Castel del Monte che sono rallentati dalla burocrazia: abbiamo aspettato diversi mesi per avere una valutazione di incidenza e speriamo che tra settembre-ottobre possiamo iniziare con i lavori di messa in sicurezza di questo bosco».

Un patrimonio inestimabile affidato alla fortuna e che poteva finire in fumo a causa delle lungaggini. Ora l’auspicio è che la brutta esperienza di sabato possa servire da monito alle istituzioni lontane dal territorio per le quali tutto si riduce a numeri e tabelle senza avere a cuore il vero interesse di una comunità e dell’intero Paese, perché se bruciano centinaia di ettari di vegetazione ne paga le conseguenze l’intero sistema economico, sociale e ambientale col serio rischio di “regalare” alle future generazioni terre desertificate.

Nel 2022 non si può più pensare di affidarsi al caso, ma è necessario anche utilizzare le nuove tecnologie, come i droni, che possono rappresentare uno strumento importante per la prevenzione degli incendi, evitando di accorgersene solo a fatto compiuto. Anche questa è tutela dell’ambiente e della sicurezza dello stesso. Basta solo un po’ di buona volontà, prima che sia troppo tardi.

martedì 9 Agosto 2022

(modifica il 1 Settembre 2022, 11:40)

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delc
delc
1 anno fa

Quella pineta fa paura, in tutti i sensi, basta guardarla dal di fuori, se poi si fa una passeggiata all'interno si capisce tutto ,lo dicono in tanti ..da anni. Non c'entra nulla l'inciviltà che regna sovrana o i piromani di turno.. è l' incuria, mai fatto nulla. Mi chiedo se le istituzioni tutte siano in grado di controllare tutta la vasta zona oppure si è solo responsabili oggettivamente ma in sostanza non si è responsabili di nulla. Senza fare della inutile demagogia i vari percettori di reddito o i disoccupati e sono tanti, perché non possono essere impiegati nella manodopera, realizzazione, piantumazione, anziché affollare i bar? Non ci sono i soldi?? Bugia!!Informatevi quanto costa far alzare un canadair e quanto costa ogni lancio, questo e' quanto lasceremo ai nostri figli.

Michele
Michele
1 anno fa

Che fine ha fatto il progetto “Parchi per il clima” per la messa in sicurezza da incendi e altro?Oppure che fine hanno fatto i soldi, come al solito, per il suddetto progetto.Dicono che i lavori dovrebbero iniziare tra sett-ottobre 2022.Sara' vero?Grazie Michele.

Salvo
Salvo
1 anno fa

Qualcuno spieghi perché prima dell incendio la zona mi pare non fosse presidiata come avveniva negli anni scorsi. Dopo la incendio è presidiata giorno e notte a cosa serve? Alle 17,00 di oggi non c era nessuno e il parcheggio davanti l ostello e la fontana era pieno di macchine. E il divieto? Chi deve controllare e quando? A babbo morto. Cambia tutto per non cambiare niente. Fra qualche giorno tutti hanno dimenticato.

Franco il Geometra
Franco il Geometra
1 anno fa

Queste immagini dimostrano drammaticamente che dove si lascia estendere il pascolo si estende il fuoco, quando questo viene generato, dolosamente o meno. La nota struttura ricettiva che rimane indenne non è stata “graziata” dal fuoco: semplicemente non aveva nulla da fare ardere, a differenza della steppa dei pascoli circostanti. Ma qualcuno non capisce, non capisce.