Attualità

Caro Sindaco…

La Redazione
Lettera aperta al primo cittadino da parte di una studentessa andriese la cui madre assiste anziani a domicilio per conto di una cooperativa sociale andriese che, come tante, non riceve soldi dal Comune da tempo
scrivi un commento 35900

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di una giovane studentessa andriese, indirizzata al Sindaco Giorgino, che denuncia lo stato in cui versano le cooperative sociali andriesi, non in linea con il pagamento degli stipendi ai dipendenti conseguentemente alla mancata erogazione di quanto dovuto da parte del Comune di Andria alle stesse cooperative che offrono servizi essenziali alla persona:

«Caro Sindaco,
sono una delle tante persone che soffre a causa della negligenza con cui guida la macchina amministrativa. Sono la figlia di una donna che riceve uno stipendio “occasionale”. Mia madre lavora presso una cooperativa sociale ONLUS di Andria, lei come i suoi colleghi presentano arretrati di circa 9 mesi e combattono ogni giorno per non finire nella miseria. I miei genitori sono divorziati e perciò siamo costrette, viste le condizioni economiche, a vivere con i miei nonni che ci permettono di condurre una vita pressoché dignitosa.

Per colpa della cattiva gestione dei soldi pubblici non solo non riusciamo ad arrivare a fine mese, ma io riesco a vedere mia madre solo la sera o talvolta non la vedo proprio, poiché oltre a questo lavoro è costretta a farne altri anche fuori città, per garantire il mio benessere e non farmi mancare niente.

Sa, io la ammiro perché donne come lei dovrebbero inventarle, esce di casa la mattina alle sette e torna alle otto di sera, a volte senza neanche un attimo di pausa e questo solo perché, nonostante tutte le tasse che noi cittadini siamo costretti a pagarle, non riesce a stipendiare dei lavoratori onesti che si fanno in quattro per garantire un piatto sulla tavola alle loro famiglie.

Cosa faremo quando i miei nonni non ci saranno più? Dove andremo a finire? Egregio signor Sindaco, spero che dopo aver letto queste parole capisca che deve agire, la cooperativa è sull’orlo del baratro e solo lei potrebbe fare qualcosa per far sì che la mia famiglia come tante altre non finisca a vivere per strada. Non crede che dovrebbe volgere la sua attenzione sulla condizione di questi lavoratori, immedesimandosi nelle loro situazioni? Ah già, lei non può capire.

Distinti saluti.

Una ragazza infelice»

giovedì 15 Febbraio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Lamesta Domenico
Lamesta Domenico
6 anni fa

Secondo voi capira' il nostro sindaco e non solo???

Giovanni alicino
Giovanni alicino
6 anni fa

Non ho parole.

Delc
Delc
6 anni fa

Questo succede perché Non tutti( forse) paghiamo le tasse.O non è vero?

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

Anch'io lavoro in una cooperativa e non percepisco stipendio da mesi. È una vergogna!

sabino cannone
sabino cannone
6 anni fa

Si nascondono, come vigliacchi, dietro la fatidica frase “dobbiamo rispettare il patto si stabilità interno” oppure “non ci sono soldi”, e mica l'ha detto il medico di fare il sindaco! Da buon avvocato qual'è dovrebbe ribellarsi al governo centrale e ricorrere in via giudiziale presso il tribunale e dichiarare il PSI illegittimo e incostituzionale, altro che “ce lo chiede l' Europa”. C'è un precedente di sentenza di Consulta che ha dichiarato incostituzionale le esigenze di equilibrio di bilancio di un ente pubblico “regionale” a favore dei servizi essenziali previsti dall'art. 32 della Costituzione la n. 275/2016. Vadino a casa lor signori sindaci vi siete vestiti da veri e propri curatori fallimentari. Ad Andr s' duic ” U' sazj nàn crait a k'dd a d'sciun”

A.F.
A.F.
6 anni fa

Anche io e mia moglie siamo nella situazione, lavoriamo con la stessa cooperativa e siamo in ritardo con i stipendi….. che dire speriamo che la nostra amministrazione si dia una mossa!