Attualità

I dimenticati

Geremia Acri
milioni di bambini vivono nell'orrore, in Yemen dove la soglia di povertà arriva a toccare la percentuale del 78%, con l'80% della popolazione che necessita di assistenza e protezione
scrivi un commento 3636

C’è un conflitto, una guerra, a cui non è dedicato lo spazio dovuto dai media, che sta insanguinando lo Yemen. L’Unicef ha diffuso il rapporto “If Not In School” (questo il link del rapporto completo) che contiene un’incredibile e drammatica quantità di dati, soprattutto, sull’infanzia.

Dopo tre anni dall’inizio della guerra, che purtroppo sembra non arrestarsi, sono ben: 22,2 milioni di persone in Yemen hanno bisogno di una qualche forma di assistenza umanitaria, tra cui circa 11,3 milioni di bambini di età inferiore ai 18 anni.

Si stima che 1,8 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,1 milioni di donne in gravidanza o in allattamento soffrono di malnutrizione acuta, con un aumento del 128% rispetto alla fine del 2014. 16 milioni di yemeniti, tra cui quasi 8,2 milioni di bambini, hanno bisogno di aiuto per avere o mantenere l’accesso all’acqua potabile e a servizi igienici adeguati. Dal marzo 2015: 2.195 bambini sono stati uccisi, 3.387 bambini mutilati, 2.419 reclutati nei conflitti a fuoco, 279 sequestrati e detenuti.

Un sondaggio condotto nel 2016 presso sei governatorati ha rivelato che quasi tre quarti delle donne si erano sposate prima dei 18 anni, mentre quasi la metà si era sposata prima dei 15 anni. Oltre un milione di bambini sono sfollati; 1,8 milioni di bambini sono a rischio di malattie diarroiche e 1,3 milioni di bambini sono a rischio di polmonite.

La soglia di povertà nello Yemen arriva a toccare la percentuale del 78%, con l’80% della popolazione che necessita di assistenza e protezione.

Ne consegue che la situazione che fa riferimento ai minori non possa che essere di assoluta emergenza con numeri che parlano da sé e ci dicono che in più di 1 milione risultano sfollati, quasi 2 milioni a rischio di malattie diarroiche e oltre un 1milone con la seria probabilità di contrarre la polmonite.

L’Unicef ha rimarcato, come, il conflitto che da tre anni sta infuriando nello Yemen, abbia causato l’abbandono scolastico di mezzo milione di bambini con il risultato che ora i minori senza scolarizzazione sono 2 milioni. Sono 2.500 le scuole impraticabili e, di queste, due terzi distrutte o danneggiate dai bombardamenti, mentre le restanti o sono chiuse o vengono utilizzate a scopi militari.

Meritxell Relaño, rappresentante Unicef in Yemen, ha spiegato, così, la situazione: «Un’intera generazione di bambini in Yemen si trova ad affrontare un futuro triste a causa dell’accesso limitato o inesistente all’istruzione e anche coloro che rimangono a scuola non ricevono l’istruzione di qualità di cui hanno bisogno. Il percorso per andare a scuola è ora pericoloso e i bambini rischiano di essere uccisi durante il viaggio, così temendo per la sicurezza dei propri figli molti genitori scelgono di tenerli a casa».

La triste conseguenza di questa condizione, ha continuato il rappresentante Unicef, è che «la mancanza di accesso all’istruzione ha spinto i bambini e le famiglie verso alternative pericolose, tra cui il matrimonio precoce, il lavoro minorile, il reclutamento nei conflitti a fuoco».

In difesa di tutti i bambini dello Yemen, l’Unicef lancia un appello alle parti in conflitto, a chi ha il potere di cambiare questo stato di cose e alle autorità governative: porre fine alla guerra e a tutte le gravi violazioni contro i bambini.

Abbiamo da poco celebrato la Passione e la Morte di Gesù Cristo, l’innocente condannato dalla ingiustizia e disumanità umana, come non vedere il Suo Volto: «…nei bambini del Medio Oriente, che continuano a soffrire per l’acuirsi delle tensioni tra Israeliani e Palestinesi. (…) nei volti dei bambini siriani, ancora segnati dalla guerra che ha insanguinato il Paese in questi anni. (…) nei bambini dell’Iraq, ancora ferito e diviso dalle ostilità che lo hanno interessato negli ultimi quindici anni, e nei bambini dello Yemen, dove è in corso un conflitto in gran parte dimenticato, con profonde implicazioni umanitarie sulla popolazione che subisce la fame e il diffondersi di malattie. (…) nei bambini dell’Africa, soprattutto in quelli che soffrono in Sud Sudan, in Somalia, in Burundi, nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centroafricana e in Nigeria. (…) nei bambini di tutto il mondo dove la pace e la sicurezza sono minacciate dal pericolo di tensioni e nuovi conflitti. (…) nei bambini che, insieme alle loro famiglie, patiscono le violenze del conflitto in Ucraina e le sue gravi ripercussioni umanitarie…nei bambini i cui genitori non hanno un lavoro e faticano a offrire ai figli un avvenire sicuro e sereno…in quelli a cui è stata rubata l’infanzia, obbligati a lavorare fin da piccoli o arruolati come soldati da mercenari senza scrupoli…nei molti bambini costretti a lasciare i propri Paesi, a viaggiare da soli in condizioni disumane, facile preda dei trafficanti di esseri umani…nei bambini…in Myanmar e Bangladesh…». (dal messaggio urbi et orbi, di Francesco, Natale 2017).

mercoledì 4 Aprile 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti