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Refezione scolastica, monta la polemica ma in pratica nulla cambierà

La Redazione
Giorgino: «Quanto alle tariffe non può esservi alcuna modifica in questa fase perché quelle approvate sono state inserite nel Piano di riequilibrio». Il primo cittadino chiederà ai dirigenti di non separare i bambini
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Stamane le mamme andriesi sono scese in piazza come concordato nei giorni scorsi. Dopo aver accompagnato i loro figli a scuola e nel primo giorno di ripristino della mensa pubblica, circa 200 mamme si sono radunate e, attraverso un corteo pacifico, hanno raggiunto Palazzo di Città. A garantire il regolare svolgimento della manifestazione c’è stata la presenza della Polizia Locale e degli anche Agenti di Polizia di Stato.

Una manifestazione voluta per protestare contro le tariffe troppo alte del servizio mensa.

Certamente la pioggia avrà compromesso l’affluenza prevista per il corteo. Le mamme sono partite da piazza Porta la Bara sino a raggiungere piazza Umberto I, lì abbiamo registrato le dichiarazioni di alcune donne: tra coloro che chiedono a gran voce delle tariffe più basse, chi invece con rassegnazione per l’anno in corso, è già proiettato al nuovo anno scolastico e chiede di rivedere il servizio; c’è anche chi chiede ai dirigenti scolastici maggior coesione per addivenire ad una soluzione che possa mettere d’accordo tutti e soprattutto che non sacrifichi il diritto allo studio.

Intanto oggi si sperimenterà l’avvio del servizio di mensa pubblica e laddove alcuni bambini non ne usufruiranno, mangeranno ciò che hanno portato da casa in un’aula separata, situazione non proprio favorevole al normale andamento didattico e all’interazione tra i bambini che resta uno dei cardini educativi della mensa scolastica. Alcune scuole, per la verità, non avrebbero acconsentito al pasto domestico. Ricordiamo che a ottobre scorso anche l’ufficio scolastico regionale non si era pronunciato a favore né della diversificazione dei catering (cosa auspicata da molti genitori presenti in piazza ndr) e né della “discriminazione” in sede di consumazione del pasto.

Una delegazione di mamme è stata ricevuta dal Sindaco Nicola Giorgino e dall’assessore alla Pubblica Istruzione Gianluca Grumo, giunti a Palazzo di Città alle ore 11.

Al termine dell’incontro con il comitato dei rappresentanti dei genitori dei bambini interessati alla mensa scolastica, il Sindaco, avv. Nicola Giorgino, ha reso noto quanto è stato concordato.

Il Comune chiederà l’apertura di un tavolo di confronto al quale far partecipare i dirigenti scolastici, i rappresentanti delle famiglie ed ovviamente l’Amministrazione Comunale. «Come concordato con i rappresentanti dei genitori presto – dichiara Giorgino – convocherò un tavolo con tutti i dirigenti scolastici per chiedere loro, pur nel rispetto della loro autonomia, che la fruizione del pasto domestico e quella del pasto fornito dalla ditta che si è aggiudicata la gara-ponte avvenga nel massimo della convivialità possibile di tutti i bambini, negli stessi ambienti così da favorire il massimo della socializzazione. Il ricorso al pasto domestico – come si ricorderà – è stato previsto come soluzione alternativa alla refezione scolastica, ma come concordato con i dirigenti, i sindacati ed i rappresentanti dell’associazione genitori il 4 ottobre, l’ufficio, ottenuto il parere richiesto all’Anticorruzione, ha fatto, in soli 20 giorni, una gara ponte, come ci avevano chiesto tutti.

Oggi qualcuno contesta, ma l’Ente ha adempiuto ad una richiesta emersa in quell’incontro e ora, nel nuovo tavolo che verrà convocato, si dovrà trovare la soluzione ricorrendo al massimo della elasticità operativa, pur nel rispetto dell’autonoma riconosciuta ai dirigenti scolastici.

Quanto alle tariffe non può esservi alcuna modifica in questa fase perché quelle approvate sono state inserite nel Piano di riequilibrio che, come si sa, è all’esame di Ministero e Corte dei Conti. L’aumento delle tariffe è comunque rispettoso delle fasce di esenzione previste dalla Regione Puglia ed introducendo la tariffa base abbiamo rimediato ad una anomalia che, fin quando è stato possibile, abbiamo lasciato nell’interesse delle fasce più deboli, quella che andava da 0 a 7.000 euro. Ora anche noi dobbiamo uniformarci e contemporaneamente essere molto rigorosi nell’accertare chi ha veramente diritto alle tariffe più basse. Per questo abbiamo firmato una convenzione con la Guardia di Finanza che sta facendo i controlli incrociati sugli indicatori Isee dichiarati rispetto al tenore di vita accertato. Terminata questa fase della gara ponte l’Ufficio si impegnerà nella procedura della gara in concessione del servizio, come stanno facendo altri comuni, perché appunto la refezione scolastica è uno degli elementi che contribuiscono a garantire il diritto all’istruzione».

lunedì 14 Gennaio 2019

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