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Il pensiero europeista di Moro e Jannuzzi al centro dell’incontro con Nuccio Fava

La Redazione
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Moro
L'evento ricade nell'anno in cui si celebrano i 50 anni dalla scomparsa del sen. Jannuzzi e nei giorni in cui si celebra la festa d'Europa e il 41esimo anno dalla scomparsa dello statista pugliese
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Il centro studi Aldo Moro ancora una volta protagonista con un evento commemorativo e con uno sguardo all’Europa: Moro, Jannuzzi e il loro pensiero europeista. Infatti, sono stati il focus del convegno organizzato nella sala conferenze del chiostro San Francesco, nella serata di ieri.

Dopo l’esibizione di alcuni brani magistralmente eseguiti da una delegazione del coro Verdi-Cafaro, diretto dal M° Gaetano Pistillo, sul tavolo dei relatori, oltre alla presidente del centro studi A. Moro, l’avv. Giovanna Bruno, e l’on. Benedetto Fucci, presidente della Fondazione O. Jannuzzi, anche Nuccio Fava, ex storico giornalista Tg1 e Tg3.

A Fava abbiamo chiesto un personale ricordo legato alla figura dello statista pugliese, ucciso dalle brigate rosse il 9 maggio del 1978 (oggi ricorre il 41esimo anniversario dalla sua morte ndr): «Moro veniva considerato molto superficialmente come un “mediatore”, quasi un intrallazzone pugliese. In una nostra conversazione, Moro mi disse ”Io non sono un mediatore, non vendo cavalli alla fiera del paese. Io pongo dei problemi politici con cui bisogna misurarsi”. E fu questa per me una bella lezione».

«Abbiamo accostato la figura di Aldo Moro a quella del senatore Jannuzzi incontrando delle tantissime similitudini nel modo di agire, di pensare e di attuare i proclami politici di cui si sono resi protagonisti negli anni del loro attivismo – ha commentato l’avv. Giovanna Bruno – . Il tema dell’Europa è stato scelto perché oggi più che mai c’è l’esigenza di mentalizzarci all’importanza di un processo storico che è durato tantissimi anni e che vede in Aldo Moro e nel sen. Jannuzzi protagonista fondamentali. Riteniamo che il concetto di Unione Europea sia fortemente messo a rischio, in questo momento storico, da forti venti antieuropeisti. Noi, invece, vogliamo riportare l’attenzione su quello che è stato il processo di formazione di questa grande Unione che è stata prima economica e poi politica; e vogliamo sensibilizzare tutti all’importanza di un aggregazione del genere che oltre a dare stabilità e tranquillità ai paesi membri è un segno di grande avanzamento del pensiero politico, perché vivere disgregati come entità a sé stanti non porta mai frutto».

L’evento ricade nell’anno in cui si celebrano i 50 anni dalla scomparsa del sen. Jannuzzi e nel giorno in cui si celebra la Festa d’Europa. In qualità di presidente della fondazione dedicata al Senatore andriese, l’onorevole Benedetto Fucci rimarca la necessità di celebrare la figura del senatore andriese che resta «un punto di riferimento non solo per la nostra città ma per l’intera comunità nazionale. Un uomo che ha creduto in principi e valori, che ha dimostrato l’attenzione all’altro, alla sua comunità, a costo di sacrifici enormi per sé e per i propri cari. Il senatore Jannuzzi va ricordato come figura magistrale anche in rapporto a quella che è l’attuale situazione Europea. Oggi il concetto di Europa è manipolato e bistrattato, il Senatore Jannuzzi, appoggiando incondizionatamente quella che era la volontà dei suoi Padri fondatori (De Gasperi, Schuman, Adenauer …) ha sempre guardato all’Europa non come ad una unione squisitamente economica, ma ad una unione prevalentemente politica; ad una unione dei popoli che tutelasse quei principi fondanti della nostra società.

giovedì 9 Maggio 2019

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:50)

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