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Turbanti di Terry Calvano, prof.ssa Bruno: «Sorpresa dalle dichiarazioni della famiglia»

la redazione
«Pare evidente che ci sia stato un difetto di comunicazione e chiedo a questo punto di moderare i toni nel rispetto di chi si è prodigato per amore della causa e ha agito in buona fede»
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Non si placano le polemiche sull’esistenza e la registrazione del marchio dei turbanti in memoria di Teresa Calvano. A intervenire, nuovamente, è la prof.ssa Bruno che precisa: «donare vuol dire dare ciò che si ha. Non solo denaro, ma il proprio prezioso tempo, le competenze, la pazienza, l’entusiasmo e la voglia di non spegnere l’ardore e il carisma di chi non c’è più, di chi è importante nella memoria della comunità.

Con questo intento, lo scorso 2 agosto, si è tenuta “Sogno di una notte d’estate”, la serata in onore del ricordo di Terry Calvano, alla cui organizzazione ho lavorato volentieri dato il benestare della famiglia di Terry che con entusiasmo ha condiviso l’evento sui social e mandato in diretta sulla pagina #FuckCancer – Anime Belle di Teresa Calvano il video della serata, in cui io stessa ho annunciato ai presenti la possibilità di acquistare i turbanti con l’intento di raccogliere dei fondi per depositare il marchio di Teresa Calvano.

Mi rincresce apprendere ora che la sua famiglia affermi di essere all’oscuro di questo.

Lo scorso 10 novembre, apprendevo (senza sorpresa) dalla stampa che, durante una serata in onore di Terry, Onda d’Urto annunciava la registrazione del marchio e logo TurbanWave. Di qui è scaturita la volontà di mostrare la mia gioia per aver in precedenza contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Nessuna speculazione, solo la manifestazione del piacere di aver preso parte a un piccolo tratto di un lungo percorso.

Ha sorpreso anche me, infatti, venire a conoscenza oggi dalle parole di Valentina Calvano che “non c’è nessun marchio e che questa notizia è lontana dalla realtà”, benché poche ore dopo Onda d’Urto abbia puntualizzato in una nota lo stato della registrazione del marchio, a quanto leggo, da poco avviata.

Pare evidente che ci sia stato un difetto di comunicazione e chiedo a questo punto di moderare i toni nel rispetto di chi si è prodigato per amore della causa e ha agito in buona fede».

mercoledì 20 Novembre 2019

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