Il lancio del satellite

Alla conquista dello spazio: un po’ di Andria nell’impresa in Florida

Sabino Liso
Sabino Liso
L'andriese Vito Fortunato a Cape Canaveral per contribuire a un intenso programma di misurazioni delle attività solari e dei loro effetti sul sistema solare e in particolare sul nostro pianeta
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C’è un po’ di Andria in una delle missioni spaziali più ambiziose destinate a passare alla storia. Stamane, lunedì 10 febbraio alle ore 5.15 italiane (ore 23.15 del 9, ora locale) il satellite Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea è stato lanciato da Cape Canaveral per avviare un intenso programma di misurazioni delle attività solari e dei loro effetti sul sistema solare e in particolare sul nostro pianeta. Cape Canaveral, città situata in Florida, è nota per essere il cuore del Kennedy Space Center della Nasa e per ospitare la base di lancio del dipartimento di difesa degli Stati Uniti. In pratica è uno dei punti di riferimento mondiali per l’attuazione dei programmi spaziali.

Ebbene, in Florida, in questi giorni è operativo un team guidato dal molfettese Cristoforo Abbattista, responsabile della business unit SpaceStream di Planetek Italia, team di cui fa parte anche l’andriese Vito Fortunato: 33enne, Vito è ingegnere delle Telecomunicazioni, laureato al politecnico di Bari con lode.

L’azienda pugliese, dopo aver vinto una gara dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha collaborato infatti alla messa a punto del software di elaborazione dei dati acquisiti dai sensori di uno degli strumenti del satellite. Parliamo del Solar Wind Analyser dedicato alla misurazione del vento solare, le cui particelle non sono come la nostra aria, ma consistono in elettroni, protoni e ioni pesanti.

Lo studio del vento solare è di fondamentale importanza per le attività quotidiane svolte dall’uomo. Infatti, essendo composto da particelle atomiche cariche, interferisce con qualsiasi campo elettromagnetico riuscendo anche a distruggere le informazioni legate al GPS, ad esempio, o alle normali telecomunicazioni. E questo può avere impatti enormi anche in termini di vite umane, oltre che economiche.

A Cape Canaveral già da diversi giorni, il team ha finalizzato le attività propedeutiche al lancio e tutte le altre successive. Infatti dopo il lancio, per circa tre mesi, verranno verificate in volo tutte funzionalità del satellite e degli strumenti di misura prima di entrare nella vita operativa del satellite che si prevede essere di almeno sette anni. Solar Orbiter si comporterà come un pianeta e orbiterà intorno al Sole, ma con un’orbita decisamente ellittica che arriverà più vicino di Mercurio al Sole e più lontano della Terra.

Noi della redazione di AndriaLive abbiamo avuto l’onore di raggiungere telefonicamente Vito Fortunato per complimentarci con lui per il grande risultato raggiunto: «Premesso che questo genere di risultati si ottiene solo con team di persone affiatate e appassionate, negli ultimi 7 anni ho collaborato con circa 10-15 persone, ricoprendo più ruoli che vanno dalla progettazione, al coordinamento tecnico sino allo sviluppo del sistema software che a bordo della sonda si occuperà della gestione dei dati scientifici di uno dei 10 strumenti, il Solar Wind Analyser, SWA.

Di per sé questo strumento è in realtà composto da 3 sensori di particelle sviluppati da partner internazionali situati in UK, Stati Uniti, Francia, più una Data Processing Unit (DPU) interamente sviluppata qui nel sud Italia ed in particolare modo tra Puglia e Campania. Ed è proprio la natura multinazionale e multiculturale e multidisciplinare dello sviluppo forse la cosa più interessante per un ragazzo cresciuto tra la scuola elementare Don Bosco, la media Cafaro e al Liceo Nuzzi».

Il lancio è sì un momento di arrivo per lo sviluppo di una missione satellitare, ma il bello deve ancora venire.

Una missione complessa ed ambiziosa che vede dunque la presenza di un nostro illustre concittadino e di un team in buona parte pugliese che ci rende ancor più orgogliosi delle nostre origini.

lunedì 10 Febbraio 2020

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