Attualità

Un nuovo primo giorno di scuola davvero da ricordare

Lucia M. M. Olivieri
É quello che vivranno oggi gli studenti andriesi (e non solo) che si apprestano a ritornare, nella maggior parte dopo mesi, nelle aule e nei corridoi degli istituti scolastici tra paura, raccomandazioni e speranza
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Un “nuovo” primo giorno di scuola, ai tempi della paura, delle raccomandazioni e della speranza. É quello che vivranno oggi gli studenti andriesi (e non solo) che si apprestano a ritornare, nella maggior parte dopo mesi, nelle aule e nei corridoi degli istituti scolastici. Prima il lockdown, poi lo slittamento a oggi, 28 settembre, della apertura, anche per chi, come nel caso di diverse scuole superiori, aveva appena fatto in tempo a riassaporare il gusto e l’odore della realtà scolastica.

Paura per i contagi: è quella che serpeggia tra tanti docenti e tanti genitori. Tra chi ha fatto sacrifici per rispettare il più possibile le prescrizioni anti-Covid e chi avrebbe continuato con la didattica a distanza, il sentimento dominante è quello dell’incertezza. Le scuole sono tutte “attrezzate” con mascherine, gel disinfettanti, banchi distanziati, ma la domanda più frequente è “quanto durerà fino al primo caso accertato”? Proprio dopo la notizia diffusa da noi ieri a proposito dei casi positivi riscontrati tra i dipendenti comunali, per esempio, il Liceo “C. Troya” ha diramato un avviso urgente in cui si invitano gli alunni figli di dipendenti comunali, appunto, che lavorano nello specifico a Palazzo di città, a non recarsi a scuola in via precauzionale in attesa degli esiti dei tamponi e delle misure che saranno indicate da Comune e Asl.

Raccomandazioni: ne sono piene le aule, i corridoi, i regolamenti scolastici aggiornati, ma serve l’impegno di tutti, piccoli e grandi, per evitare uno tsunami di contagi con tutte le conseguenze annesse.

Speranza: è la fiamma negli occhi di un mio alunno, incontrato casualmente questa mattina, che mi ha detto: «Prof., speriamo che non chiuda più la scuola: mi manca». E se a un neo 18enne manca la scuola, con il carico dei compiti, della letteratura, di Dante, delle interrogazioni, delle ricerche…allora è quella speranza che va coltivata, che deve dare la spinta a tutti a impegnarsi, oltre ogni evidente difficoltà logistica, perché la scuola rimanga aperta e sia, oggi più che mai, il baluardo della nostra società civile.

Saremo più “forti” e furbi del Covid-19? A tutti noi…buon anno scolastico!

lunedì 28 Settembre 2020

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Muraglia Nunzia
Muraglia Nunzia
3 anni fa

Vorrei aggiungere che, laddove le classi effettuano turnazioni con giorni a casa e a scuola a giorni alternati, alcune volte 2 giorni a scuola e 1 a casa, sarebbe più opportuno effettuare turnazioni settimanali, tanto per una organizzazione familiare più stabile.