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Maestra andriese scrive alla Azzolina: «Priorità è la vita, troppi rischi con scuola in presenza»

Lucia M. M. Olivieri
«In questo maledetto tempo del coronavirus, non è importante se i nostri alunni sanno mettere l'accento sulla E, l'h davanti alla A o se conoscono a memoria le tabelline. Avranno tempo per imparare. E lasciamo loro questo tempo»
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É uno strano mestiere, il nostro: nella tempesta che infuria giorno dopo giorno intorno a noi, a volte ci si ferma a leggere rapiti da parole giuste, sensate, condivisibili, pacate. Vere, insomma. Di quella verità che pervade chi fa della propria professione una missione, di chi ci mette l’anima e darebbe tutto per il destinatario di tanta passione.

Uno tra i mestieri più belli che rispondono a una vocazione è quello dell’insegnante: Angela Simone è maestra, anzi, Maestra con la m maiuscola, di quelle maestre che si lanciano a stimolare i propri bambini con tante novità, con l’amore per la conoscenza, con il gioco che insegna più di tanti libri. E questa maestra andriese ha scritto una lettera particolarmente significativa, diventata in poche ore popolare grazie al tam tam dei social, contro la riapertura delle scuole, indirizzandola direttamente alla Ministra Lucia Azzolina:

«Ministro Lucia Azzolina

Siamo tutti d’accordo che la “scuola fatta a scuola” è preferibile a qualsiasi forma di didattica a distanza.

Ma, Signora Ministro, non ci vuole molto a comprendere che la scuola resta aperta e in presenza, solo e solo se il sistema sanitario funziona e dà garanzia di soccorso immediato e cure adeguate. Ma se il sistema sanitario è al collasso, come si può pensare di andare in presenza?

In Puglia, Ministro, la Sanità non regge. NON REGGE.

Presìdi insufficienti, personale sovraccarico di lavoro, mancanza di posti letto, pronto soccorsi ormai al limite… Le sembra difficile da comprendere? Chi tutela la salute di docenti, alunni, personale ATA in caso di contagio? E se un bambino si fa male o si sente male? Cosa che capita un giorno si e l’altro pure? Dove lo portiamo? A casa sua?

Ministro, le scrive una docente che andrebbe a scuola anche sotto le bombe. Anche al gelo. Anche ad agosto.

Perché guardare negli occhi un bambino, parlargli, sostenerlo, vederlo crescere, incoraggiarlo, assicurargli le pacche sulla spalla, abbracciarlo, guidarlo alla scoperta dei saperi, insegnargli la curiosità o a risolvere un problema, è ben diverso che sorridergli dietro uno schermo o spiegare con un ppt, uno schizzo su Jamboard o un video su YouTube.

Se solo sapessi che c’è un ospedale, un ambulatorio, un qualsiasi presidio sanitario pronto a rispondere ad una qualsivoglia emergenza sanitaria, io sarei già ora dietro il cancello della scuola aspettando l’apertura di domani mattina.

Ma adesso non posso. E non posso consentire di mettere a rischio la salute dei miei bambini e mia.

Ministro, in questo maledetto tempo del coronavirus, non è importante se i nostri alunni sanno mettere l’accento sulla E, l’h davanti alla A o se conoscono a memoria le tabelline.

Avranno tempo per imparare.

E lasciamo loro, per favore, questo tempo».

giovedì 12 Novembre 2020

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Angela liso
Angela liso
3 anni fa

Parole sante, non ci aggiungo altro io sono una mamma e mi creda preferisco insegnare a mio figlio le regole di vita piuttosto che correre il rischio e stare con l ansia.. Aspettiamo che ci siano tempi migliori

alessandro patruno
alessandro patruno
3 anni fa

Le maestre che hanno problemi possono sempre darsi per malate come sempre!!!

Lomuscio Agata
Lomuscio Agata
3 anni fa

Brava Maestra con la M maiuscola

Giuseppe Scognamillo
Giuseppe Scognamillo
3 anni fa

Egr. maestra escluso l'anomalia di alcuni presidenti di regione dove costantemente pensano di stare nell'armata brancaleone, l'intera Europa anche dove c'e' la chiusura totale di tutte le attivita' le scuole sono aperte i comitati scientifici di quei paesi affermano le scuole sono i luoghi piu' sicuri per i nostri figli e nipoti. Io penso ai genitori dei bambini dove molto spesso per non fermare il paese lavorano nelle fabbriche fianco a fianco ai propri colleghi, filiere agro alimentari .nelle aziende commerciali ed in tantissime altri attivita' produttive. Le norme di sicurezza definite nelle scuole se applicate severamente, mi creda signora maestra, sono i luoghi piu' sicuri per i nostri amati figli.
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Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Opinioni tutte personali e discutibili di una maestra, credo in questo momento pochissimo condivise da presidi, alunni, insegnanti e genitori. Un manifesto della sua paura personale che fa il paio con il pasticcio della didattica “a scelta” inaugurata da Emiliano.

Franco
Franco
3 anni fa

Gli alunni ma anche i giovani della movida vengono dunquesto utilizzati come comodi capri espiatori per i contagi e dati in pasto agli anziani terrorizzati dalla tv.

Anastasia Fasanella
Anastasia Fasanella
3 anni fa

Scusatemi, ma io sto andando in confusione. In un altro post da voi pubblicato ieri 11 novembre ” Mezz'ora con il Dott. Giancarlo Cannone” alla domanda sulla riapertura delle scuole il dottore risponde che è una cosa giusta anzi migliore da fare, purché i ragazzi dopo l'uscita da scuola rientrino a casa. Vi invito ad ascoltarlo al minuto 31:45. Oggi leggo il post di questa maestra. Sinceramente non capisco quali conclusioni trarre.

Michele Bianchini
Michele Bianchini
3 anni fa

La maestra è sicura che quando i bambini e i ragazzi non sono a scuola sono in un luogo sicuro con il rispetto delle distanze e lontani da contatti con estranei se pure coetanei?

Giovanni Alicino
Giovanni Alicino
3 anni fa

Giusta verità. Si potrebbe solo se la sanità funzionasse, non x colpa medici, infermieri, volontari e quanti in questo momento sta dando tutto se stesso e mi inchino a loro ma x colpa di una politica che pur sapendo di una seconda ondata non ha saputo prepararsi.

Marco
Marco
3 anni fa

Che dire, un misto di retorica e di allarmismo dove la retorica serve solo a sostenere l'allarmismo già tanto diffuso e pervasivo sui media. Poteva risparmiarsi.

Luigi Mariella
Luigi Mariella
3 anni fa

Poche parole : QUANDO HAI CONTAGIATO L'ALUNNO O IL DOCENTE, DEI BANCHI A ROTELLE NON TE NE FAI PIÙ NIENTE.

Teresa M.
Teresa M.
3 anni fa

Le parole di questa maestra sono sacrosante,invece mi rivolgo a tutti i genitori ma il detto prevenire è meglio che curare è scomparso dal vostro vocabolario.Poi per quanto riguarda la scuola è vero che le quattro mura che la compongono sono sicure,ma se all'esterno della scuola non si rispettano le regole, di cosa stiamo parlando di chiacchiere campate in aria?

T.A.
T.A.
3 anni fa

Non sono d'accordo! Che senso ha chiudere le scuole se io lavoro, mio marito lavora, mio figlio piccolo va alla scuola materna, andiamo a messa, usciamo regolarmente……!!!!!! Avrebbe avuto un senso se fosse tutto chiuso e fossimo tutti a casa, solo così ci saremmo potuti proteggere! Poi, non dimentichiamo che nelle zone rosse si va a scuola, nelle altre nazioni tutto chiuso, tranne le scuole, non vedo perché solo noi dobbiamo chiudere!!!!!!!

Delusa
Delusa
3 anni fa

Il Covid si combatte uniti rispettando le regole… sempre…!!
Abbiamo trascorso una estate intera a '' fare la cicala '' ed ora abbiamo paura… e quindi cosa facciamo? Chiudiamo la scuola dopo un mese dall'apertura, tanto si sa noi alla prima difficoltà chiudiamo la scuola per risolvere il problema anziché trovare soluzioni.Sembra che la scuola sia l'unico posto in cui ci si possa contagiare… Tutti gli ambienti di lavoro sono a rischio.Spero solo che coloro che auspicano lachiusura,quantomeno non abbiano vita sociale e familiare al di fuori del proprio nucleo… perché questo è davvero rischioso e che l'estate prossima si ricordino di rispettare le regole senza cullarsi del fatto che tanto male che va la scuola verrà chiusa!Ps.La salute è un diritto di tutti, ognuno deve la sua parte

Giuseppe I.
Giuseppe I.
3 anni fa

Dal tenore dei vari commenti si evince che, purtroppo, nonostante consegnate ogni mattina i vostri figli alle insegnanti non vi degnate mai di gettare uno sguardo dentro l'aula e mai vi accorgete che lo spazio è estremamente risicato e che in quella gabbia sono stipati 20/25 bambini quando al massimo ci dovrebbero entrare 7/8 bambini . Non è questione di paura ma di mancanza assoluta di sicurezza (quindi noi non possiamo paragonarci ad altre Nazioni che possono godere di aule che sono aule spaziose ,riscaldate ed arieggiate). Da noi bisogna aprile le finestre e, nessuno, capisce che ogni istante può portare a raffreddarsi e quindi chiudere aula ed istituto con tutto quello che ne consegue per la nostra sanità. Molto meglio chiudere le scuole per poco tempo e verificare il risultato.

Mariella
Mariella
3 anni fa

Le parole del Dott.Canone sono giuste ma ascolti anche cos'altro dice. La scuola è un luogo dove si può stare in sicurezza, ma allo stesso tempo non lo è perchè se i bambini e i ragazzi poi li esponiamo con altri contatti e in altre aggregazioni nel pomeriggio o in altri momenti della settimana, le scuole non sono più sicure!! Sin da subito sono iniziate le quarantene e positività nelle scuole,gente incoscente da mandare i figli a scuola sapendo di essere asintomatici,putroppo è successo e succede, questo deve farci riflettere perchè siamo sordi ad ogni richiamo di responsabilità.La scuola l'abbiamo fatta diventare noi insicura.ll pricipio di stare a scuola è sacrosanto e lo vogliamo tutti,ma al momento non ci sono le condizioni per esserlo.La salute non è un optional,ma un diritto!!

Mario Rossi
Mario Rossi
3 anni fa

Leggete bene la lettera della maestra, perchè lei sostiene di essere la prima che tornerebbe a scuola, se l'assistenza sanitaria funzionasse. Non auguro a nessuno di ammalarsi di Covid19, ma se ciò accadesse, si renderebbe conto di ritrovarsi in uno stato di totale abbandono e marasma, in un continuo rimpallo di competenze tra medico di base e Ufficio Igiene (con cui è impossibile parlare telefonicamente).
Perciò prendiamo atto della gravità dell'attuale situazione e cerchiamo di difenderci con l'unica arma che ci rimane: stare a casa…

domenico di noia
Mimmo di noia
3 anni fa

Sono daccordo con lei!

Pasquale
Pasquale
3 anni fa

La lettera della maestra mi sembra più una resa davanti ad una sanità che non funziona…. Sarebbe come dire siccome sappiamo di avere una sanità che non funziona…. E accetto l'idea che la sanità in Puglia non funziona, e non posso farci niente.. Allora le scuole devono essere chiuse. NO. Mi dispiace ma non lo accetto. Perché mio figlio deve perdere un anno di scuola mentre tutti i suoi coetani in tutte le altre regioni di Italia comunque proseguono la didattica in presenza? Cosa significa? Che devo trasferire mio figlio nella regione accanto? Allora mi sposto in Molise o Basilicata e mio figlio non perde l'anno….. No. Non è così

Schifata
Schifata
3 anni fa

Tutto giusto prima…ma senza stipendio come me maestra…

Roberta
Roberta
3 anni fa

Non sono assolutamente d'accordo, voi non siete gli unici a lavorare.. Tutti lo fanno… Basta con questo vittimismo… Se poi non ve la sentite, lasciate il posto a chi vorrebbe tanto lavorare perché voi occupate un posto che non apprezzate…. Fabbriche, negozi Medici e Infermieri…., voi siete super protetti!!!

Francesca scaringella
Francesca scaringella
3 anni fa

Non c'è sordo più sordo di chi non vuol sentire. Sono d'accordo con la Maestra.

Riccardina Caputo
Riccardina Caputo
3 anni fa

Allora il suo commento ha senso se un genitore può anche decidere di non seguire la dad e l'anno prossimo venga assicurato di poter ripetere l'anno . E questo senza disposizioni dell'Azzolina non è facile che venga consentito!!
Poi e' ridicolo , se Emiliano ha dato libera scelta , e tutti seguono la dad in Andria grazie al terrorismo che avete fatto, è rischioso lavorare con 5 bambini per classe??? Ed io che ho una bimba con problemi di autismo? Avete avuto il coraggio di voler convincermi alla dad e non perché preoccupati della sua salute, perché non sapete concigliare dad e frequenza, neanche se una bimba ha il sostegno. Sapete cosa le dico cara maestra,? Vada a lavorare, lei non è privilegiata, rispetto a persone che nonostante il virus continuano a lavorare!!

Franco
Franco
3 anni fa

Vabbè se volete bambini che giocano al cellulare mentre la maestra parla al computer non avete che da dirlo.

Nicoletta sansonne
Nicoletta sansonne
3 anni fa

In parole povere il mondo non si e fermato
Ogni tanto fermiamoci a capire che nessuno aveva scelto di fare il dottore per prendersi lo stipendio come neanche le maestre allora un grande augurio per tutto il mondo che combatte tra il bene e il male
Parlo da mamma figlia oss dove pur pensando ad aiuti
Non corrispondono alle proprie esigenze

michele vurchio
michele vurchio
3 anni fa

brava maestra!

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Chissà perché quando una maestra (o sedicente tale) chiede la DAD trova sempre notorietà, mentre se centinaia di maestre sottolineano l'importanza della didattica in presenza è i danni irreparabili della distanza nessuno ne parla.