L’abbiamo aspettata 30 anni e dopo un anno e mezzo dalla sua inaugurazione ci ritroviamo a resocontare un cedimento improvviso di asfalto. Stiamo parlando dell’Andria-Trani, a poca distanza della prima rotatoria posta in territorio di Trani e verso Andria. Cedimento che ha costretto stamattina la Polizia provinciale a regolare il flusso del traffico per consentire il riempimento e quindi l’asfaltatura della porzione di manto stradale danneggiata.
La strada provinciale, ricordiamo, è stata inaugurata il 9 agosto del 2017 e, a distanza di 16 mesi, richiede già un primo intervento manutentivo serio.
Era il 1987 quando nell’allora Consiglio provinciale di Bari si discusse per la prima volta della possibilità di allargare la strada Provinciale Andria-Trani; se ne è riparlato con la nascita della sesta provincia e dal 12 dicembre 2014, giorno in cui iniziarono ufficialmente i lavori, siamo arrivati a quell’afoso 9 agosto del 2017 per inaugurare l’asta centrale della nuova Provinciale: quasi 5 chilometri che vanno sino alla rotatoria di contrada Montericco, a Trani.
Lavori eseguiti dall’impresa Matarrese, sotto la direzione tecnica dell’ingegner Mario Maggio della Provincia di Barletta-Andria-Trani e del direttore Michele Cirrottola.
È bene fare questo excursus per ricordare al consiglio provinciale e al suo Presidente, in primis, che quella strada è costata 23 milioni di euro ed un lungo iter legato a problemi per la realizzazione di varianti, tra cui proprio il ponte tanto atteso dagli imprenditori e dai lavoratori delle aziende che si trovano a ridosso della bretella che unisce le città di Andria e Trani – e che ormai resta solo utopistico.
Nel corso dei lavori, già emersero cavità sotterranee, grotte e altri intoppi che fecero lievitare i costi dei lavori, motivo per cui si era inizialmente rinunciato alla realizzazione del ponte di inversione di marcia. “Tagliate il nastro ma non tagliateci il ponte”: recitava così lo striscione affisso dagli imprenditori al lato della carreggiata in giorno dell’inaugurazione. Ma questa è un’altra storia.
Ciò che sconcerta è constatare che, malgrado ci siano voluti 30 anni e oltre 40 vite stroncate a seguito di incidenti stradali, la strada oggi, a distanza di nemmeno un anno e mezzo dalla sua ultimazione, in un tratto ha già ceduto. Qualche domanda: chi è intervenuto stamane per riparare al danno? C’erano gli operai della ditta che ha eseguito i lavori o erano operai pagati dalla Provincia? È stata verificata la natura del danno? È opportuno accertare eventuali responsabilità perché, se oggi ha ceduto un pezzettino, domani non vorremmo intervenire nuovamente per raccontare ulteriori e ben più gravi cedimenti.
Lavori fatti giusto per accontentare, ridicoli
Il tempo è GALANTUOMO e sta per finire, cari pseudo ingegneri….. come direbbe uno pseudogiornalista… “CHE FIGURA DI M****”….
è vergognoso, la commissione di collaudo cosa ha collaudato?????????, guardate gli scoli per l'acqua sono pieni di terra, cittadini che pagamio le tasse basta farci prendere in giro.
Lavori di raddoppio fatti veramente male. Rotatorie assurde su una strada a 4 corsie, manto stradale irregolare, limite di velocità che continua ad essere di 60 km/h e complanari a senso unico. A confronto l’Andria-Barletta è un’autostrada