Cronaca

​Il giorno dopo la tragedia: bisogna rispondere al clima di odio

Sabino Liso
Sabino Liso
Ci sono indagini in corso; c'è comunque un fatto di cronaca da condannare senza sé e senza ma. Rimane però la necessità di ritornare a rapporti umani meno improntati all'aggressività, alla violenza e più concilianti
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Il giorno dopo la tragedia, le famiglie distrutte dal dolore sono tante. Questa volta è stato appurato che non sono coinvolti uomini appartenenti alla malavita locale, ma persone che inspiegabilmente arrivano alle maniere forti e da lì al dramma il passo è stato troppo breve.

Oggi è il giorno dopo, quello in cui scorrendo sulle bacheche social degli andriesi le sentenze sono presto emesse. Analisi pseudo socio-culturali si sprecano laddove forse sarebbe preferibile il silenzio e la riflessione.

Non ci si accorge di quanto odio scorra sia virtualmente che nella realtà.

Ci sono indagini in corso; c’è comunque un fatto di cronaca da condannare senza sé e senza ma. Rimane però la necessità di ritornare a rapporti umani meno improntati all’aggressività, alla violenza e più concilianti: l’assurdità di questa tragedia deve veramente insegnarci a far scorrere la vita, il bene più prezioso che abbiamo, con più calma e flessibilità, fosse anche per una precedenza mancata o per una parola di troppo detta da uno sconosciuto.

Nei minuti immediatamente seguenti al fatto di cronaca hanno iniziato, come ormai di consueto, a girare messaggi vocali ricchi di particolari che dovrebbero essere riservati alle indagini: ecco, questo è un altro punto, la completa mancanza di rispetto della privacy pure in un fatto così tragico.

Chi si è fatto scrupolo di far girare i messaggi vocali nei gruppi whatsapp, con la successiva catena di commenti improntati alla ricerca quasi macabra di ulteriori dettagli?

Noi vorremmo che la città rispondesse a questo clima di odio e di sopraffazione, alimentato dagli ultimi fatti di cronaca, con gesti quotidiani: solo la gentilezza e a volte il silenzio possono più di mille parole e possono essere una risposta concreta alla deriva verso cui stiamo scivolando.

venerdì 13 Settembre 2019

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Franco
Franco
4 anni fa

Non c'è un “clima di odio” (che sembra una frase presa pari pari dalla propaganda politica) che finirebbe per deresponsabilizzare un delinquente che ha compiuto un omicidio e deve solo essere messo in condizione di non nuocere più. Se corriamo dietro alle narrazioni sul “clima” non arriviamo a nulla.

Daniela
Daniela
4 anni fa

Sono nata e cresciuta ad Andria, e come molte persone, il lavoro mi ha portato lontano…..
Torno sempre molto volentieri nella mia città natale ma, a parte i fatti di cronaca nera che devono essere gestiti unicamente dalla giustizia, noi cittadini dobbiamo intraprendere un profondo cambiamento culturale che parte da ognuno di noi perché ognuno di noi può dare contributi importanti per rendere più bella e vivibile questa città stupenda e ricca di risorse….

Luigi
Luigi
4 anni fa

Ci vorrebbe più controllo in giro e soprattutto ( le forze dell' ordine che girino in borghese, e allora si che si pulìsce la città altrimenti si diventa ancora peggio.