Cronaca

Omicidio Di Vito, secondo il gip non si tratterebbe di legittima difesa

la redazione
L'arma bianca con cui sarebbe stato ferito mortalmente Di Vito intanto non è stata ancora ritrovata
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Procede l’attività dell’autorità giudiziaria che dovrà ricostruire i fatti e individuare le responsabilità su ciò che è accaduto in via Puccini, dove è deceduto giovedì 12 settembre scorso un 28enne tranese a seguito di una lite scaturita da una mancata precedenza stradale.

Oggi, nell’ufficio del pubblico ministero che coordina le indagini, Alessio Marangelli, ci sarà il conferimento formale dell’incarico per l’autopsia sul corpo di Giovanni Di Vito.

Tale incarico rappresenta un passaggio importante per comprendere quale sia l’oggetto con cui è stata colpita la persona deceduta e, soprattutto, per la ricostruzione di quanto accaduto.

Ed è proprio sulla dinamica che ci sono versioni contrastanti. La difesa punterebbe, così come sostenuto dallo stesso Troia nell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Ivan Barlafante, sulla legittima difesa, in quanto la persona deceduta avrebbe inseguito a piedi il 50enne andriese nel traffico per discutere della mancata precedenza.

Di diverso avviso è il gip che nell’ordinanza di custodia cautelare “smonta” la tesi della legittima difesa, sostenendo che Troia sia sceso dall’auto con un coltellino, illeggittimamente detenuto, per cui sarebbe chiaro l’intento “aggressivo”, invece di darsi alla fuga e avvertire le forze dell’ordine, nonostante lo stesso non si trovasse in una situazione di pericolo per la propria incolumità tale da essere necessaria la difesa.

Oltre a ciò, secondo il gip sarebbe inverosimile che la persona deceduta abbia potuto imprimere accidentalmente il proprio corpo sulla lama, ad altezza d’uomo e rivolta verso punti vitali, del coltello impugnato da Troia. Ed è anche la dinamica dell’accaduto che non convince il giudice Barlafante, secondo cui, per la scansione temporale degli eventi, bisogna ritenere che ci sia stata una volontà omicida da parte dello stesso Troia, tale da non poter far rientrare i fatti nella fattispecie del delitto meno grave dell’omicidio colposo.

Intanto, le indagini proseguono e non è stata ancora ritrovata l’arma bianca con la quale sarebbe stato colpito mortalmente Di Vito.

mercoledì 18 Settembre 2019

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