Cronaca

«Troppe tasse, lo Stato non ci aiuta»: la denuncia di Riccardo Civita

La Redazione
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«Troppe tasse
L'imprenditore andriese: «Troppe le tasse rispetto al guadagno. Al danno si aggiunge la beffa quando i ladri ti svaligiano casa mentre tu esci per andare ad una visita medica»
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Fare impresa in Italia diventa sempre un’impresa. Questo gioco di parole rappresenta a pieno tutta la rabbia e la delusione che molti imprenditori hanno nei confronti di uno Stato che pretende sempre più soldi senza garantire tutele e diritti agli imprenditori, mettendo a rischio la posizione degli stessi e quella dei lavoratori, di conseguenza.

Circa due settimane fa abbiamo accolto l’invito di Riccardo Civita, imprenditore della Polaris, un’azienda storica andriese che conta circa 10 dipendenti, tutti regolarmente retribuiti con fatica e sacrificio da parte dell’imprenditore che tramite i nostri microfoni vuole farsi portavoce di tutti coloro che lavorano nel settore terziario e che arrancano per arrivare alla fine del mese. Sono quelli che pagano più tasse allo stato rispetto a quello che riescono a guadagnare. E nonostante enormi sacrifici al danno si aggiunge la beffa.

Proprio il signor Riccardo Civita non meno di un mese fa ha subito anche un furto nella sua abitazione mentre stava effettuando una visita medica. Rabbia e delusione per la privacy violata e soprattutto per gli oggetti che hanno un valore affettivo ed economico sottratti brutalmente da una banda di ladri. L’imprenditore andriese chiede allo Stato cosa bisogna fare per andare avanti. La sua carriera professionale è giunta quasi al capolinea ma la preoccupazione per le future generazioni è seria: «Chiedo un consiglio allo stato e a tutti i signori che ci governano. Bisogna premiare chi produce ricchezza mentre i “vuoti di coca cola a perdere” che non servono a niente la fanno franca».

La delusione, la rabbia, lo sconforto sono grandi: a fronte di uno Stato che interviene in maniera assistenziale con misure di sostegno al reddito, magari perfino in alcuni casi nei confronti di malfattori come i ladri che hanno svaligiato l’abitazione del signor Civita, e di moltissimi lavoratori in nero (le statistiche parlano del 48% di irregolarità sul campione di aziende ispezionate dai Carabinieri, per quanto riguarda il Sud), un onesto imprenditore deve barcamenarsi per restare a galla. E questa è la sconfitta del sogno italiano, se mai è esistito.

martedì 26 Novembre 2019

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:26)

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Giuseppe Inchingolo
Giuseppe Inchingolo
4 anni fa

bene, adesso scopriamo che la colpa del nero è dei lavoratori, ebbene che si applichino le pene più severe (però tutti i vantaggi che lo stato assicura ai datori di lavoro e che tanto abilmente sfruttano, seguendo i consigli dei loro commercialisti dove li mettiamo?).infine vuoi vedere che il Sig. Civita è l'unico ad aver subito un furto in casa, non ci posso credere.

Luigi
Luigi
4 anni fa

E più che giusto, quello che dice questo cittadino andriese altrimenti facciamo come gli altri paesi che nn pagano più niente e poi vediamo di andare avanti lostesso tanto nn è che ci possono ammazzare.