Cronaca

Danno fuoco a furgoncino presso Lama Genzana, salvi per miracolo gli ultimi alberi di roverella

Lucia M. M. Olivieri
Un caso evidente in cui l'inciviltà criminale ha messo a rischio un vero e proprio gioiello naturale, uno degli ultimi pezzi di bosco di roverella che ancora rimangono vivi
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Ci sono atti di criminalità che risultano particolarmente spregevoli: l’inciviltà fa da contraltare alla mancanza di interesse nei confronti dell’ambiente e del patrimonio naturale del nostro territorio.

Qualche giorno fa alcuni ciclisti si sono avventurati lungo i sentieri che portano verso Castel del Monte: giunti presso Lama Genzana, hanno ritrovato la carcassa bruciata di un furgoncino proprio nel bel mezzo del bosco di roverella.
Miracolosamente il bosco non ha preso fuoco mentre bruciava il mezzo, altrimenti avremmo perso uno degli ultimi pezzi di bosco di roverella che ancora rimangono vivi.

Ricordiamo che quello di Lama Genzana è appunto tra pochi lembi di bosco di roverella rimasti dell’antica riserva di caccia di Federico II. Tipicamente, grazie alle numerose specie di arbusti che vi crescono, il bosco a roverella garantisce un’alta biodiversità e un’ottima presenza di fauna selvatica. L’antica presenza di questo tipo di boschi, che tappezzavano vaste porzioni di territorio in Puglia, è stata nei secoli notevolmente ridotta dagli incendi e dall’intervento dell’uomo per conquistare nuovi terreni da coltivare e da destinare al pascolo.

Ora anche la noncuranza dei criminali mette a rischio un gioiello naturale come pochi.

lunedì 30 Novembre 2020

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Ros.
Ros.
3 anni fa

Oramai è inutile parlare semplicemente di “inciviltà” mancano leggi più severe.LA soluzione solo nel “dire” non è più sufficiente ,è ora di applicare leggi più dure come reato colposo.Chi procura danni all'eco-sistema naturalistico va punito con anni di carcere!!!! È una vergogna!!!