Attualità

Memoria storica: motore di sviluppo economico

Camilla Lupoli
Anche ad Andria opere dello scultore della Cappella Sansevero (Cristo Velato) di Napoli
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Il 2022 ci impone una nuova riflessione sul tema “Memoria Storica” come motore di Sviluppo Economico. Lo spunto viene dalla trasmissione  del 25 dicembre "Stanotte a Napoli" su Rai 1, condotta da  Alberto Angela, dedicata alla storia, all'arte e alla cultura del capoluogo campano, che ha fatto da mattatore negli ascolti tv della prima serata, vista da 4.154.000 spettatori.

Infatti, come riportato dalla stampa, il successo non è stato solo televisivo, ci sono stati immediati riscontri e in alcuni siti i visitatori sono subito raddoppiati: citiamo la Chiesa di Santa Luciella, fino a pochi giorni fa sconosciuta, ora diventata una delle mete più gettonate dai turisti. E’ stato chiamato “effetto Angela“, poiché sono stati attirati a visitare il complesso in seguito al programma di Alberto Angela.

Ma cosa c’entra tutto ciò con Andria? Anche Andria, antica città ducale custodisce tanti tesori. Tra i Monumenti napoletani protagonisti assoluti della trasmissione c’è la Cappella Sansevero con il  Cristo Velato, e le opere di Antonio Corradini.

Ebbene, ad Andria, esistono due opere di questo importante artista: «uno dei più originali scultori italiani dell'età barocca, con un'originalità d'invenzioni senza precedenti. » come afferma Vittorio Sgarbi. Antonio Corradini, dopo aver girato per l’Europa, dal 1748 fu  al servizio di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero. Corradini collaborò strettamente con il principe napoletano per la progettazione/concepimento della Cappella, per cui realizzò la statua della  Pudicizia e produsse  numerosi modelli in terracotta, tra i quali quello dello stesso Cristo velato, successivamente materialmente realizzato in marmo dal Sammartino.

Ad Andria il Corradini ha realizzato l’Altare maggiore della Chiesa di San Nicola   descritto sinteticamente dallo storico mons. Merra «Nel 1750 a spese del legato Ponzio, e sotto la direzione del Primicerio D. Francesco Saverio de Risis, fu lavorato in Napoli l’altare maggiore di finissimi marmi, adorno dei simboli dei quattro Evangelisti, artisticamente scolpiti, e di due teste di Serafini. Ai fianchi dell’Altare, in due scudi, si vede lo stemma del Canonico Ponzio della Real Chiesa di Bari, cioè una sbarra dentata a traverso un campo».

La presenza di opere di Corradini ad Andria mostra in modo palese come la città appartenesse ad un circuito culturale di elevatissimo livello ed avesse una committenza colta e raffinata in grado di chiamare ad operare i maggiori artisti dell’epoca.

In definitiva, come insegna il caso di Napoli,  da giovane studente, ritengo che i Beni culturali, fondamentale strumento e obiettivo dei processi turistici, possono essere un potente motore di sviluppo socio-economico, capaci di potenziare e attivare filiere di beni (alberghi, negozi, ecc.) e servizi caratterizzati da originali condizioni di attrazione. Si configurano come agenti di vantaggio competitivo, non tanto per la loro capacità di produrre direttamente reddito quanto per le esternalità positive in grado di attivare, con macroscopiche e talvolta inaspettate ricadute economico-finanziarie ed occupazionali, interconnesse con il circuito virtuoso innescato nei diversi settori produttivi, come il caso di Napoli ci dimostra chiaramente.

Mi permetto quindi di segnalare la necessità di promuovere e valorizzare queste splendide opere anche con una una visita alla Chiesa di San Nicola che custodisce altri inaspettati tesori, con il suo parroco don Claudio Stillavato, sempre disponibile e attento, che ringrazio per avermi consentito fotografare lo splendido Altare.

Per approfondimenti: Andriarte

lunedì 10 Gennaio 2022

(modifica il 11 Aprile 2022, 9:22)

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