Cultura

Museo diocesano di Andria “San Riccardo”: le tappe di un percorso. Inaugurazione il 23 aprile

La Redazione
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Presentazione del museo diocesano "San Riccardo"
Nel giorno in cui si celebra il ritrovamento delle ossa del santo patrono e si dà inizio alla Fiera d'Aprile, sarà inaugurata la struttura di circa 1400 metri quadri
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Il Museo Diocesano “San Riccardo”, ospitato nella sede dell’ex palazzo Margiotta, si sviluppa su una superficie di circa 1400 mq. I lavori di ristrutturazione edilizia sono iniziati il giorno 16 marzo 2006 e si sono conclusi il 10 marzo 2009. Una seconda fase dei lavori e la conseguente fornitura e realizzazione dei servizi per l’ordinamento e allestimento museale ha avuto inizio il 12 dicembre 2016 e si è conclusa il 31 marzo 2019, grazie alla ferma volontà del Vescovo, S.E.R. mons. Luigi Mansi.

Il Museo Diocesano di Andria, istituito con Decreto vescovile del 20 maggio 1972, è stato fortemente voluto da mons. Giuseppe Lanave, allora Vescovo di questa chiesa diocesana che, con sensibilità ed intuito, ha raccolto e conservato per la sua comunità un prezioso patrimonio, avendone riconosciuto il valore artistico ma soprattutto di fede.

Con il suo successore, mons. Raffaele Calabro, prende corpo l’idea di una sede adeguata per un’ampia fruizione delle opere ed il Vescovo crede così tanto al progetto da impegnare fondi propri della Diocesi per i lavori di manutenzione straordinaria all’intera fabbrica (ad oggi si è superato il milione e mezzo di euro). A questi si sono aggiunti i fondi dell’8 per mille della chiesa Cattolica, fondi europei (in particolare POR PUGLIA 2014 – 2020 Asse VI Azione 6.7 – «Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale») e contributi di privati. Alla Fondazione Banca Intesa si deve il restaurato del trono ligneo “Del Balzo”.

L’edificio è sito in piazza Toniolo ad angolo con Via De Anellis; è stato oggetto di una radicale ristrutturazione finalizzata a ridisegnare gli ambienti esistenti adattandoli, attraverso un accurato progetto, a museo. Tale intervento ha restituito alla collettività uno straordinario insieme architettonico ricco di piccoli e grandi ambienti che costituiranno un luogo tutto nuovo dove poter mostrare e apprezzare le opere d’arte della Chiesa di Andria; un patrimonio inestimabile che fino ad ora non si era potuto esporre per la mancanza di spazi adeguati e che costituisce una testimonianza significativa della storia, dell’arte e della liturgia della Chiesa Diocesana.

La nuova sede, ha reso possibile il trasferimento del museo dall’Episcopio in uno spazio che consentirà la fruizione delle opere custodite. Si tratta del complesso edilizio noto come “Casa Sociale Mons. Di Donna”, una delle opere di Mons. Riccardo Zingaro, costruita, a partire dal 1952, con un cantiere sociale, che diede lavoro a tanti braccianti disoccupati.

L’organismo edilizio è costituito da tre livelli fuori terra, consistenti in terra, primo e secondo piano con terrazzo praticabile e due livelli interrati. L’intero edificio si presenta come una struttura eterogenea sostanzialmente costituita da due distinti corpi di fabbrica attigui di epoche differenti: il più recente, collocato ad angolo fra Via De Anellis e Piazza Toniolo, e l’altro più antico con affaccio dal primo piano sulla piazza Toniolo e via Quarti. Nel contesto urbano, inoltre, l’edificio si inserisce in un percorso museale costituito dalla Cattedrale, dal Vescovado, da Palazzo Carafa, dal Municipio e dalle Chiese come San Francesco, San Nicola, San Domenico (solo per citarne alcune), tutti ubicati all’interno del centro storico.

Il nuovo museo, che al contempo conserverà e valorizzerà le opere memoria storica della Chiesa locale, si articola in percorsi fluidi per ogni piano, offrendo spazi di riposo in luoghi particolari come gli ampi spazi esterni al primo piano (che ospiteranno anche mostre temporanee), i ballatoi che si affacciano sull’atrio centrale e l’atrio al piano interrato. Al piano interrato è utilmente collocata una grande area adibita a deposito, conservazione, preparazione e restauro opere, avente una superficie di circa 110 mq. Al piano terra, in prossimità dell’accesso principale, si trovano la biglietteria, l’ufficio informazioni, il bookshop oltre che una sala convegni, arredata con comode poltroncine a scrittoio, per ospitare incontri didattici e/o esposizioni temporanee.

Il percorso museale inizia al primo piano dove sono ubicate nove sale di diverse dimensioni che in totale sviluppano una superficie espositiva di circa 400 mq, alle quali vanno aggiunti 170 mq di spazio esterno destinato ad esposizioni temporanee ed eventi. Il secondo piano è costituito da una superficie espositiva di 240 mq oltre che da un archivio e da un ufficio didattico.

Una curiosità: al piano terra sono collocate anche tre opere riprodotte per i non vedenti. Si tratta del capo di San Riccardo; il busto di Francesco II Del Balzo e Santa Chiara (ola riproduzione di una delle tavole del Vivarini)

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Per i lavori di restauro, ordinamento e allestimento del Museo:
ing. Pasquale Losito, Incaricato diocesano Beni Culturali Ecclesiastici</i>;
don Giannicola Agresti, Direttore del Museo</i>;
arch. Francesco Brudaglio, Progettista e direttore del lavori di restauro, ordinamento e allestimento</i>;
dott.ssa Silvana Campanile, Ricerche bibliografiche e documentali</i>;
dott. Francesco Carofiglio, dott.ssa Lucia Ceci, Consulenza tecnico-scientifica</i>;
SAD di Rega R. & C. s.n.c., Lavori di restauro
Ieva Michele s.n.c. di Cagnetti Riccardo, Ieva Federico e Ieva Pasquale, Lavori di allestimento museale
Consorzio IDRIA s.c.r.l., Servizi di allestimento museale.

venerdì 12 Aprile 2019

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:52)

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