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Manca il numero legale e il consiglio comunale si scioglie

Sabino Liso
Sabino Liso
18 assenti a fronte dei 15 presenti. Non approvati i regolamenti sul carico e scarico merci e sui dehors. Coratella: «Unica certezza, l'aumento Tari del 20% a partire da quest'anno, a fronte di servizi sempre più scadenti»
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La massima assise di ieri ha deciso di non decidere. 18 assenti a fronte dei 15 presenti e alle ore 22.57, il presidente Marcello Fisfola dichiara sciolta la seduta.

Il resoconto – Dopo le interpellanze e la dichiarazione dell’avv.to Laura Di Pilato, passata al “Gruppo Misto”, il consiglio ha affrontato la discussione sul regolamento comunale per la istituzione di aree di sosta destinate alle operazioni di carico e scarico di merci nel centro abitato, con la realizzazione dei posti riservati. Una discussione protrattasi per circa 2 ore e che ha visto alternarsi vari interventi di esponenti di opposizione e della stessa maggioranza che hanno sollevato numerose di eccezioni allo stesso.

Nel corso della discussione è venuto meno il numero legale. Le opposizioni sono uscite dall’aula ed essendo venuto meno il numero necessario il presidente Marcello Fisfola ha sospeso, come da regolamento, i lavori del consiglio comunale per 15 minuti. Alla ripresa, persistendo la situazione numerica dei consiglieri comunali, la massima assise si scioglie.

In maggioranza, tra gli assenti: Saverio Fucci, Antonio Nespoli, Francesco Pollice e Micaela Davanzo (unica assente giustificata); e con Laura Di Pilato non facente più parte della maggioranza, i numeri per l’approvazione del regolamento non c’erano.

Le assenze non giustificate di consiglieri comunali di maggioranza hanno contribuito a scrivere il finale di un consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere anche del nuovo regolamento di disciplina dell’occupazione di suolo pubblico per spazi di ristoro all’aperto, annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande usualmente definiti dehors.

Un buco nell’acqua dunque per i provvedimenti condivisi dal settore Ambiente e Mobilità. Non è stato possibile discutere oltre che del regolamento relativo ai Dehors anche in merito alla ratifica di una delibera di giunta (riguardante altresì l’aumento Tari).

A distanza di 20 giorni esatti dalla presentazione del piano di rientro alla Corte dei Conti, i consiglieri comunali non hanno avuto ancora modo di conoscere quali sono le azioni amministrative che Giorgino intende mettere in campo per salvare Palazzo di città dal dissesto finanziario.

«Ieri il consiglio comunale e i suoi costi (più di 2000 euro tra gettoni e straordinario ai dipendenti) è stato inutile – commenta il consigliere del M5S Michele Coratella –. Non si è giunti a nessuna votazione circa le discussioni all’ordine del giorno. Unica certezza di un consiglio comunale vacuo è l’aumento della Tari (2milioni e mezzo circa). Un 20% in più, a partire già da quest’anno, che dovranno pagare i cittadini a fronte di servizi sempre più scadenti, in ultimo dell’isola ecologica di via Stazio chiusa».

«Sul regolamento Carico e scarico merci per attività commerciali, eravamo pronti a collaborare in aula così come abbiamo fatto già nelle commissioni consiliari permanenti. Abbiamo depositato emendamenti migliorativi e abbiamo iniziato a discutere, anche se sin dall’inizio del consiglio la maggioranza non aveva i numeri per deliberare – commenta Giovanna Bruno capogruppo Progetto Andria –, poi, di fronte alla chiusura di amministrazione e uffici sulle nostre proposte integrative, abbiamo deciso di lasciare l’aula conclamando la mancanza del numero legale del centrodestra andriese. Senza dialogo costruttivo con le opposizioni, l’amministrazione farà danni ancora peggiori di quelli fin qui causati».

sabato 10 Novembre 2018

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Giovanni Verga
Giovanni Verga
5 anni fa

…Andria la legalità a giorni alterni,diffide di sgombero per abusi edilizi nei confronti di dehors che vengono disattesi. Ma la legalità che tanto si declama a quale codice si rifà???…