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Servizio mensa, Grumo: «L’amministrazione garantisce il servizio, alle scuole l’organizzazione»

Sabino Liso
Sabino Liso
«Tra i genitori, oltre il 60% di coloro che hanno risposto al sondaggio nei mesi scorsi, hanno dichiarato di voler usufruire del servizio mensa ed erano perfettamente a conoscenza delle tariffe»
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Ancora sotto i riflettori il servizio mensa. A parlare questa volta è l’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianluca Grumo: «Sull’argomento si sta facendo grande confusione e bisogna fare chiarezza. Si stanno affermando tante inesattezze, soprattutto da parte di soggetti che rappresentano loro stessi, o cosa molto più grave, insegnanti e mamme male informate. Intanto, tengo a precisare che la sospensione del servizio mensa all’asilo comunale Gabelli è stata una decisione presa a seguito di espressa rinuncia del servizio da parte della maggioranza dei genitori che oggi ringraziano e non serbano rancore sulla scelta condivisa.

Più in generale, sul servizio mensa è bene ricordare agli smemorati che quando nei mesi scorsi l’Ufficio di Pubblica Istruzione ha effettuato il sondaggio tra i genitori, molti (il 60% di coloro che hanno risposto allo stesso) hanno dichiarato di voler usufruire del servizio mensa. Ragion per cui, dopo aver recepito questa volontà, e dopo aver avuto il parere favorevole dall’Anac, abbiamo proceduto con la gara-ponte che garantisce il servizio di refezione da gennaio a giugno 2019. Gara aggiudicata dalla ditta Pastore. È altrettanto fondamentale chiarire che i genitori erano al corrente delle tariffe sin dal momento in cui sono state interpellate per l’indagine esplorativa».

In pratica, tutti sapevano e avrebbero dovuto lamentarsi nel momento in cui è stato effettuato il sondaggio e non a gara espletata e servizio garantito, seppure a cifre maggiorate.

«È inoltre bene chiarire – continua Grumo – che l’unico compito dell’amministrazione comunale è quello di garantire il servizio di refezione scolastica, spetta invece all’autonomia scolastica l’organizzazione delle attività educative e la garanzia delle ore di presenza scolastica!»

Assicurare dunque il “diritto allo studio dei ragazzi” è rimandato di ogni singola scuola. Praticamente le modalità di organizzazione delle ore scolastiche che rientrano nel servizio mensa rientrano nelle competenze delle singole scuole che quindi possono decidere di separare o accorpare gli alunni che accettano il servizio mensa e quelli che provvedono con il pasto portato da casa. Su questo il Comune di Andria non metterà becco!

Grumo è fiducioso: «In questi giorni sono molti i genitori che stanno portando il loro modello ISEE per attivare il servizio mensa. Aspettiamo intanto lunedì quando dovremmo avere un quadro più completo in termini numerici e vedremo l’evolversi della situazione».

mercoledì 9 Gennaio 2019

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Giuseppe Vecchietti
Giuseppe Vecchietti
5 anni fa

Vergognatevi siete la rovina di andria

pippo
pippo
5 anni fa

Caro assessore, a me pare che i sondaggi rispecchiano lo STATUS SIMBOL della vostra gestione pluriennale. FALSI