Politica

Nuovi Regolamenti della Polizia Locale: la replica dell’Amministrazione Commissariale

la redazione
«Giudicare il regolamento alla luce delle sensibilità politiche sull'utilizzo del taser, senza sottolineare il cambio di passo nelle politiche di sicurezza urbana, significa mistificare la realtà e confondere l'opinione pubblica»
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Dopo la presa di posizione di “Andria Bene in Comune” sulla sperimentazione del taser da parte della Polizia Locale, possibile grazie all’adozione,
da parte del Commissario Prefettizio, del regolamento che disciplina l’armamento
del corpo, è giunta la replica dell’ Amministrazione Commissariale che con
propria nota ha fatto alcune precisazioni sulla questione e replicato allo stesso movimento: «in merito all’adozione dei nuovi Regolamenti di “Polizia urbana e sicurezza urbana” e di “Disciplina dell’armamento del corpo della Polizia locale di Andria”, adottati con Deliberazioni del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n. 8 e n. 9 del 31/07/2019, l’Amministrazione Commissariale prende atto con rammarico di alcune critiche apparse sugli organi di stampa.

Tali critiche, infatti, non appaiono il frutto di una disamina approfondita dell’intero testo normativo, essendo il giudizio critico fuorviato ed obnubilato dal dissenso politico su quella parte del Regolamento della “Disciplina dell’armamento del corpo della Polizia Locale” in cui si autorizza la sperimentazione da parte della polizia locale delle “armi comuni ad impulsi elettrici”, c.d. taser.

Nei vari commenti non si analizzano le rilevanti novità, introdotte dal Regolamento di “Polizia urbana e sicurezza urbana” in recepimento dei “Decreti Sicurezza”, ad esempio: misure a tutela del decoro degli spazi pubblici, regolamentazione delle attività svolte dai gestori di pubblici esercizi a tutela della quiete e del decoro urbano con limitazioni degli orari di apertura degli esercizi e delle attività site all’interno di aree sensibili, misure di contrasto all’abusivismo commerciale, dell’acquisto e consumo di sostanze stupefacenti, della prostituzione e dell’accattonaggio, misure a salvaguardia dei parchi e giardini pubblici al fine di garantirne la piena fruizione, interventi per contrastare l’abuso di alcool da parte di minorenni, previsione di misure finalizzate alla bonifica di aree dismesse, degli immobili abbandonati o privi dei requisiti igienico sanitari.

Nei vari commenti non si è tenuto conto dell’efficacia strategica delle misure introdotte sulle politiche della sicurezza urbana, oltre al fatto che non si è è considerata la possibilità che sin d’ora l’Autorità Questorile potrà adottare il Daspo urbano, né si è tenuto in debito conto che il regolamento abrogato risaliva addirittura agli anni ’50!.

In un territorio ove si registra la recrudescenza di gravi fenomeni criminali, non ben si comprende l’importanza di coniugare le politiche di sicurezza urbana con le politiche repressive dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze di Polizia, al fine di garantire la regolare tenuta dell’ordine e della sicurezza pubblica, la legalità, nonché le civili regole della vita democratica.

Pertanto – ha concluso – giudicare il nuovo Regolamento di “Polizia urbana e sicurezza urbana” (primo nei Comuni della Provincia Bat) alla luce delle sensibilità politiche sull’utilizzo di detto strumento c.d. taser, senza al contempo sottolineare la modernità del testo ed il cambio di passo nelle politiche di sicurezza urbana, significa mistificare la realtà e confondere le idee dell’opinione pubblica che, diversamente, questa Amministrazione Commissariale vorrebbe richiamare ad un ruolo di cittadinanza attiva e di condivisione di idee e progetti».

martedì 6 Agosto 2019

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