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Olivicoltura, Marmo: «Il Governo intervenga per rinviare di un anno l’acquisto di olio tunisino»

La Redazione
«Mentre aspettiamo ancora i decreti attuativi per destinare le risorse già stanziate per le gelate de 2018, auspico che anche la Regione si muova insieme al Governo per elaborare un nuovo Piano Olivicolo Nazionale»
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«L’anno scorso l’olivicoltura pugliese ha pagato a caro prezzo la scarsa produzione di olio a causa delle gelate del 2018. Quest’anno abbiamo una situazione diametralmente opposta ma che, per i ben noti problemi strutturali del settore, sta producendo effetti altrettanto nefasti. L’attuale iper produzione di olive, infatti, non trova sbocco con i frantoi che, da quanto ho appreso, in questi giorni si stanno rifiutando di ricevere le olive raccolte perché hanno capacità di molitura al limite e i serbatoi pieni di olio che non riescono a vendere.

Questo è causato da un blocco del mercato perché i confezionatori aspettano un ulteriore calo del prezzo dell’olio visto che in questi giorni la Spagna sta andando nel pieno della produzione. Un gioco al ribasso che rischia di produrre effetti devastanti, ancor più perché fra pochi giorni si apriranno le aste per l’acquisto di olio tunisino. Come sappiamo l’Italia, insieme agli altri Paesi europei, si è impegnata anni fa a sostenere l’economia dei paesi del nord Africa attraverso l’acquisto di cereali, riso e olio d’oliva, ma adesso questa decisione, in presenza di un contesto mutato, rischia di compromettere seriamente un assett fondamentale del nostro Paese e della nostra Regione.

Credo sia doveroso che il ministro delle politiche Agricole e tutto il Governo prendano in considerazione l’ipotesi di agire a livello europeo per rinviare di un anno i termini delle aste per l’acquisto dell’olio dal nord Africa, in particolare dalla Tunisia. Questo permetterebbe nell’immediato di tamponare una situazione complicata e lanciare un segnale forte sia ai confezionatori sia alla grande distribuzione che continuano a voler far crollare i prezzi delle contrattazioni. Inoltre, scarsa utilità e successo sembrano avere i bandi europei per l’ammasso.

Al tempo stesso, mentre aspettiamo ancora i decreti attuativi per destinare le risorse già stanziate per le gelate de 2018, auspico che anche la Regione si muova insieme al Governo per elaborare un nuovo Piano Olivicolo Nazionale, oggi quanto mai necessario».

giovedì 12 Dicembre 2019

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sabino cannone
sabino cannone
4 anni fa

Consigliere Marmo, faccio una provocazione, compriamo tutto l'olio tunisino e spagnolo(non del MERCOSUR: Cile, Argentina, Uruguay, Perù,…) e bruciamolo nell'altiforno dell'ILVA a Taranto, nella centrale termoelettrica di Brindisi e Corigliano (ha lo stesso potere calorifero dell'olio combustibile) ci costerà qualche euro in più, da addebitarsi ai produttori (io sono un piccollissimo produttore e me ne faccio carico) e il problema può essere risolto alla faccia delle multinazionali. “To wish is to be..Volere è potere”