Politica

Rapporto Istat Natalità, Marmo: «Prospettive drammatiche»

La Redazione
«Dai Comuni passa la tenuta sociale e occupazionale delle famiglie e Andria deve fare la sua parte»
scrivi un commento 4010

«Il rapporto annuale dell’Istat sulla natalità disegna una prospettiva scioccante per il nostro Paese. In base alle simulazioni fatte, che tengono conto degli effetti della pandemia, i nati nel 2020 -anno per cui prima dell’emergenza Covid erano previste 432 mila nascite (rispetto alle 435 mila del 2019)- potrebbero diminuire a 426 mila. E nel 2021 potrebbe andare ancora peggio: il numero potrebbe ulteriormente ridursi a 396 mila – commenta il candidato sindaco Nino Marmo -.

Accanto a questi numeri drammatici c’è da aggiungere il problema occupazionale con il 12% delle imprese che pensa di ridurre i posti di lavoro. L’Italia, quindi, che già in partenza si trovava in una situazione difficile, rischia di pagare più di tutti le conseguenze del coronavirus. È indispensabile allora che il governo nazionale agisca subito con misure concrete di sostegno nei confronti delle famiglie e per arginare la disoccupazione che da settembre potrebbe essere dilagante. Accanto a questo, però, credo che sia necessaria un’azione di supporto da parte dei comuni, perché il sostegno delle famiglie e la tutela del lavoro deve partire dalle città. Questo vuol dire servizi di assistenza e creare occupazione sul territorio, condizione indispensabile per la costituzione della famiglia. Vuol dire trattenere i propri giovani e non farli andare via. Certo, questo per Andria può essere più complicato, vista la situazione economica del Comune, che sicuramente deve essere migliorata a incominciare da una riorganizzazione degli uffici.

Nel frattempo, però, non vuol dire che niente può essere fatto, anche studiando e applicando buone pratiche a costo zero, già messe in atto da altri comuni. Penso a progetti di assistenza e inserimento al mondo del lavoro che prevedano un coinvolgimento diretto delle associazioni del terzo settore, o a una collaborazione proattiva tra pubblico e privato. Penso anche a tutte quelle attività che possono essere realizzate attraverso un uso sapiente e proficuo dei fondi europei e su questo è indispensabile che il comune abbia in futuro un assessorato dedicato. Andria, così come tutte le amministrazioni locali, ha il dovere di immaginarsi a misura di bambino perché da qui passa l’esistenza stessa e il futuro della propria comunità».

sabato 4 Luglio 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
sabino cannone
sabino cannone
3 anni fa

Dott. Marmo concordo sul progetto ma lasci stare i fondi europei(la maggior parte sono in cofinanziamento, Andria non ha i soldi per la carta igienica), l'esperienza della Regione insegna. Invece la invito ad insistere e a credere che Andria potrebbe gestirsi come uno stato nello Stato, applicando la semplice Costituzione:”principio di sussidiarietà” e art. 119 “..gli ee. ll. possono finanziarsi per spese di investimento..” non di funzionamento.