L'orologio, quasi, sembra essersi fermato a due anni fa. Quando, a gennaio 2020, Pasquale Selvarolo fece 13,350 km in 39:20, scese sotto i 3 km/h e riportò l’Italia sul gradino più alto del podio 25 anni dopo Stefano Baldini.
Tra le strade di Modena, la Corrida di San Geminiano ritorna. Lo fa pure in veste diversa: cade a Pasquetta e diviene -per l’edizione- “Corrida dell’Angelo”, riduce la distanza a otto chilometri. Ma incorona lo stesso vincitore. Pasquale Selvarolo trionfa in 21:23 con nove secondi di vantaggio su Crippa, che aggancia e brucia negli ultimi 500m. Dodici secondi più tardi, il keniano Musyoka.
Conferme, dunque. In un’edizione in cui il livello si ripete elevato, per la qualità dei protagonisti in gara. Il risultato, poi, assume un tono maggiore, se si pensa che quello di ieri è corrisposto all’esordio ufficiale con le Fiamme Azzurre (gruppo sportivo della Polizia Penitenziaria) e nell’Atl. Pro Canosa.
Una “prima” da incorniciare. Come spiega Pasquale: «Il lavoro paga sempre. E ultimamente di lavoro ne è stato fatto, eccome. Basti pensare ai carichi pieni settimanali, fra i 180 e i 190km. Prestazioni di questo tipo non possono che rendermi felice, soddisfatto. E infondere linfa positiva per il prosieguo». In quello che è un momento spartiacque della sua carriera: «Dal passaggio nelle Fiamme Azzurre, chiaramente, ho cambiato vita, trasformando la passione di sempre in una professione, lasciando casa e affetti solo per dedicarmi a pieno al lavoro». Poi una dedica, immancabile: «Dedico come sempre la vittoria alla mia famiglia, che in questa occasione non è potuta essere presente per cause di forza maggiore».
Tanto di cappello a questo atleta che grazie ai suoi immensi sacrifici porta in alto il nome di Andria in qualunque occasione. Complimenti.