Calcio

Fidelis, il vice-presidente Catapano si dimette: «Non smetterò mai di amare l’Andria»

Riccardo Alicino
Riccardo Alicino
Giuseppe Catapano
In mattinata le dimissioni. Dalla rinascita post fallimento, alla salvezza al ritorno in C. Quattro anni di passione, con umiltà e stile
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«L’esperienza della vita ti insegna a fare delle scelte con lucidità e soprattutto con realistico senso della misura. Devo prendere atto che il mio tempo è finito, con questa fantastica salvezza in serie C, il cui maggiore artefice rimane il favoloso e mai domo tifo andriese». 

Giuseppe Catapano lascia ufficialmente la Fidelis Andria. Lo fa con queste parole, figlie di una decisione «sofferta», in virtù della «passione di una vita» per i colori biancazzurri, ma maturata dopo accurate valutazioni. In mattinata, l’imprenditore andriese nel settore edilizio ha rassegnato tramite PEC le sue «irrevocabili» dimissioni dalla carica di vice-presidente del club federiciano, di cui è stato socio fondatore nel 2018. Nella tempesta post fallimento, ha contribuito in prima persona a tracciare la rotta. Senza perdere la bussola, sostenendo con investimenti economici costanti il progetto. Di lui non si ricordano -mai- passi indietro, tentennamenti. Né, tanto meno, polemiche o protagonismi. Per la verità, non si evincono neppure al giorno dell’addio. Questione di stile. E umiltà. Quella che lo ha tenuto con riserbo e compostezza ai margini della finestra mediatica o della ricerca della mera visibilità. Per salvaguardare l’essenziale: il «pallone», nella Città di Federico. 

La Fidelis, Catapano continuerà a seguirla. «Non smetterò mai di amarla e onorarla», scrive. Con parole all’apparenza semplici, ma che trascendono la passione. Prima dei dovuti ringraziamenti: «Al presidente Roselli e a tutti i collaboratori che hanno condiviso, dalla rifondazione del 2018, quattro anni di emozioni e sacrifici con amore incondizionato». E dell’augurio per Andria. Affinché, intesa come piazza, scenda in campo. Catapano sceglie di farlo con i versi di un inno storico (scritto da Cristoforo Porro negli ormai lontani anni ‘80, ndr), che faceva più o meno così: “allo stadio la domenica andremo in diecimila(…)”. E che rappresentano «con semplicità, il pensiero di sempre: andare allo stadio. Alè Andria, ovunque e comunque»,

sabato 21 Maggio 2022

(modifica il 2 Agosto 2022, 11:29)

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