Attualità

Spunta un albero a Pozzopiano in ricordo di Emanuele, il fruttivendolo buono

Ottavia Digiaro
A distanza di un anno dal tragico incidente in cui rimase coinvolto Emanuele Vilella, nel suo luogo caro è stato piantato un Ficus Benjamin
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A
distanza di quasi un anno da quel tragico incidente dove è rimasto
coinvolto l’andriese Emanuele Vilella, il “fruttivendolo buono” di
Pozzopiano, come è stato denominato, nel luogo a lui più caro è
stato piantato un albero. La
scelta è ricaduta sul Ficus Benjamin, un albero che non cresce tanto
così da non dare problemi al condominio che si affaccia sul marciapiede e le cui radici pur
crescendo non rovinano il manto stradale. Un albero grande e discreto
come la figura di Emanuele.

Ma
soprattutto in passato il Ficus Benjamin era considerata una pianta
sacra che si coltivava in prossimità dei templi, di cui diveniva custode.
Quell’albero diventa così custode di quel posto tanto caro ad
Emanuele, ma in particolare diventa un modo per sentirlo ancora più
vicino per tutte le persone che ogni giorno frequentano quel
marciapiede.

«Ho
voluto piantare quest’albero proprio qui
– commenta Nicola, cognato
e socio di Emanuele – perché questo era il posto in cui il fruttivendolo buono
era solito accogliere i nostri clienti. La sua perdita ha lasciato un
vuoto incolmabile nella nostra famiglia, ma anche qui a lavoro tra i
nostri dipendenti e tra i nostri clienti. Vogliamo ricordarlo così
con un albero sempreverde”

Come
sempreverde è e sarà il suo ricordo in chi l’ha conosciuto, perché come scrive Victor Hugo “L’amore è come un
albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro
essere e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina».

sabato 18 Gennaio 2020

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