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Problema trasporti e assembramenti, tra demagogia e “scaricabarile”. Lo sfogo di un pendolare

Corrado Salvemini
Come possono essere rispettate ora le norme anti-covid se non vi è l'aumento dei mezzi per viaggiare in sicurezza? Ferrotramviaria ieri ha destinato il doppio dei bus alla tratta Andria-Corato-Ruvo delle 14: sarà sempre così?
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«L’episodio del primo pomeriggio di martedì 13 ottobre ad Andria è emblematico di una situazione che merita approfondimenti da parte delle Istituzioni. Il Trasporto Pubblico Locale non è, né può essere, un servizio a chiamata».

Questo è uno stralcio della replica della Ferrotramviaria, che condivide la stessa posizione ASSTRA l’associazione che rappresenta a livello nazionale le più importanti aziende del TPL (Trasporto Pubblico Locale) e quindi la posizione delal Regione Puglia, alla nota da noi pubblicata in data 13 ottobre 2020, intitolata “Mezzi pieni e pendolari a terra, caos alla fermata dei bus. Arrivano le Forze dell’Ordine”. Già qualche giorno fa ci sono state denunce da parte di studenti per il caos che si sta vivendo in merito alla questione dei mezzi pubblici. In particolare, una studentessa andriese, facendosi portavoce di un gruppo di suoi compagni, aveva esposto i disagi che ogni giorno i pendolari sono costretti a subire su mezzi sovraffollati. È inutile emanare DCPM se le regole non possono essere rispettate. Se non ci sono i mezzi a che serve imporre il distanziamento? È solo pura demagogia.

A queste valutazioni, vorrei aggiungere il mio pensiero, questa volta non da aspirante giornalista, ma da pendolare. È mai possibile che Ferrotramviaria possa immaginare, seppur lontanamente, che attività pubbliche e private possano accordarsi per differenziare gli orari di lavoro in ingresso e in uscita al fine di evitare assembramenti e inefficienze nel servizio di trasporto? Che faranno i lavoratori delle attività commerciali? Apriranno più tardi solo per giustificare l’arrivo dei loro dipendenti con ingiustificato ritardo?

Lasciare alle istituzioni e alle attività sia pubbliche che private l’arduo compito di risolvere un problema, quale quello dei trasporti, già di suo atavico qui al sud, è anche questa pura demagogia o forse è il classico scaricabarile: quando i problemi non sai risolverli, deleghi ad altri.

Posso affermare, con la mia esperienza da pendolare, di aver vissuto momenti in cui la gente ha rinunciato al posto a sedere, viaggiando ammassata, l’una sull’altra, e non c’era il covid a complicare ulteriormente il viaggio. Come possono essere rispettate ora le norme anti-covid se non vi è l’aumento dei mezzi per viaggiare in sicurezza? Ferrotramviaria ieri ha destinato il doppio dei bus alla tratta Andria-Corato-Ruvo delle 14: sarà sempre così o serve solo a placare temporaneamente gli animi?

Se da un lato si limitano le attività ludiche e conviviali – penso a bar e ristoranti – dall’altro lato si ignorano colpevolmente situazioni come quelle denunciate all’attesa dei bus. Intanto il tempo passa e i contagi aumentano…

venerdì 16 Ottobre 2020

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Peppe S.
Peppe S.
3 anni fa

E anch'io da pendolare dico le stesse cose anzi aggiungo un un'altro argomento: come mai a Milano è stato sistemato(già da agosto)la questione degli abbonamenti dei mezzi pubblici del mese di marzo mentre qui è buio assoluto, la verità è che ci sono sempre 2 Italie????

Stl
Stl
3 anni fa

A nessuno sembra interessare ciò che è il primo e unico problema, tutti ci ignorano nessuno da niente per risolvere questo problema dei pullman, io sono uno studente pendolare, abbiamo fatto di tutto affinché qualcuno prendesse in mano questa situazione, ora la voglia di andare a scuola in queste condizioni sta svanendo non aspettate il peggio per favore qualcuno risolvi subito il disagio..